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Aumenta ancora la Tari: stangata per le famiglie del 6,8% e per le imprese del 6%. I rincari sulla bolletta di dicembre


L'aumento serve a coprire i costi di gestione e dei servizi di Alia cresciuti del 4,8% soprattutto per la mancanza di impianti


Alessandra Agrati


Stangata in arrivo per le famiglie e le imprese: con la bolletta di dicembre la Tari, nel Comune di Prato, aumenterà in media del 6,8% per le utenze domestiche e del 6% per quelle non domestiche. Rincari che serviranno a coprire i costi di Alia per la gestione del servizio, per un totale di 3,5 milioni di euro. Ancora una volta la mancanza di impianti viene pagata da cittadini e imprenditori e così sarà ancora se non si comincerà a parlare in modo serio e strutturato di tale necessità.
La delibera di giunta è stata presentata questa mattina, 9 aprile, in Commissione 2 dove è stata approvata con il voto favorevole della maggioranza mentre l’opposizione ha votato contro. Domani la discussione in Consiglio Comunale dove il centrodestra promette battaglia. A illustrare il nuovo piano tariffario l’assessore al bilancio Cristina Sanzò : “Scontiamo un periodo turbolento dovuto all’aumento dei costi dell’energia a cui si aggiunge un incremento dei costi interni di Alia del 4,8% dovuti anche alla digitalizzazione e ai nuovi impianti, i cui benefici, non hanno ancora dato i frutti”. Intanto è stato anche approvato il nuovo piano rifiuti in ambito regionale, ma anche in questo caso i benefici arriveranno nel medio periodo. Sicuramente sugli aumenti pesa anche l’alta percentuale dell’evasione da parte degli utenti e i costi per lo smaltimento dei sacchi neri, che di fatto ricadono sulla collettività e per i quali una soluzione definitiva non c’è visto la costante del fenomeno.
Se da una parte la Giunta approva l’aumento delle tariffe, dall’altra mette a disposizione 350mila euro per aiutare le famiglie in difficoltà, somma prelevata dal fondo di Riserva. Gli aiuti verranno così suddivisi: per chi ha un Ise fino a 9.530 euro è prevista l’esenzione totale della quota variabile, fino a 13.500 esenzione del 50% sulla quota variabile e infine per Ise fino a 16.500 euro esenzione parziale 30% quota variabile. “Abbiamo alzato la soglia dell’Ise – ha sottolineato Sanzò – per cercare di ampliare la platea delle famiglie che potranno beneficiare degli aiuti. Generalmente il tetto massimo era di 12mila euro. Se ci saranno più domande cercheremo di implementare la somma a disposizione”. Il governo ha anche previsto un bonus rifiuti per famiglie con Ise inferiore a 9.500 euro e per quelle con quattro figli. La delibera è stata approvata con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione. Più complicato, a norma di legge, dare una mano alle imprese. Il meccanismo si basa su agevolazioni a carattere ambientale per le utenze non domestiche che dimostrano di raggiungere determinate percentuali di raccolta: 30% differenziata la riduzione della parte variabile è del 20, con il 50 la riduzione è del 50, mentre se raggiungi 70 la riduzione è del 100 parte variabile.
I capigruppo di Fratelli d’Italia nei Comuni di Prato, Montemurlo, Carmignano e Vaiano – Tommaso Cocci, Antonio Matteo Meoni, Giovanni Sardi ed Emanuela Paci – denunciano con forza gli aumenti TARI previsti per il 2025 nei rispettivi Comuni (Montemurlo: +5%, Carmignano: +7% Vaiano: +7%).
“Ancora una volta la sinistra scarica le sue inefficienze sui cittadini. Invece di tagliare sprechi e migliorare la gestione dei rifiuti, sceglie la via più semplice: aumentare la Tari. Parliamo di rincari significativi, in alcuni casi fino al 7%, in un momento di grande difficoltà economica. È evidente che si tratta di aumenti imposti da amministrazioni che, anziché ottimizzare il servizio o combattere seriamente l’evasione, continuano a chiedere sacrifici a chi già paga regolarmente. È inaccettabile che la Tari cresca anche per colpa di costi gestionali e inefficienze mai affrontate con serietà. Basta far pagare sempre ai cittadini le colpe di amministratori incapaci. Fratelli d’Italia continuerà a battersi nei consigli comunali per fermare questi aumenti e difendere chi lavora, chi produce e chi paga le tasse con sacrificio ogni giorno”. Fratelli d’Italia propone anche soluzioni concrete: un piano straordinario di lotta all’evasione, con strumenti digitali e controlli mirati, una revisione dei costi di gestione del servizio, premiando i Comuni più efficienti e penalizzando quelli spreconi, più equità nella ripartizione delle tariffe, con vantaggi reali per chi fa la raccolta differenziata, un tavolo tecnico con le opposizioni e le categorie economiche, per condividere scelte e responsabilità.
Questa la replica dell’ assessore Sanzò: “L’opposizione vuole dare un colore politico a questo aumento per pura strumentalizzazione. La realtà è molto diversa. Anche le città governate dal centrodestra infatti, subiscono un ritocco verso l’alto delle tariffe. Pistoia ad esempio, amministrata da Fratelli d’Italia dal 2017, ha un aumento del 7% esattamente come Prato. Lo stesso aumento registrato nel 2024. Poggio a Caiano invece non può essere paragonata agli altri Comuni del pratese perché da quest’anno è a tariffa corrispettiva. Passa dunque da tributo a tariffa che ha regole diverse per l’approvazione. Poiché ancora la tariffa unitaria dei 23 comuni passati a corrispettiva non è deliberata come fa il centrodestra ad affermare l’invarianza rispetto al 2024? L’opposizione dovrebbe informarsi bene prima di lanciare accuse a caso con il solo obiettivo di fare polemica, poco importa se dice il falso”.
Sulla questione è intervenuta anche la deputata di Fi Erica Mazzetti: “Il nodo da risolvere è sempre il solito: gli impianti, che ho posto per tempo ma inascoltata, con l’incognita della quotazione in borsa della multiutility. C’è però un’avversione ideologica che negli anni ci ha tolto competitività, drenando risorse dalle imprese e dai cittadini verso il pubblico, e che oggi, in tempi difficili, diventa una zavorra che rischia di compromettere la tenuta economica del nostro distretto. In questo momento, dovremmo sostenere le imprese che già soffrono anche con un’adeguata politica industriale per gli impianti, per colmare il divario tra Toscana e altre regioni Bugetti evita sempre la discussione sul tema e risponde sempre no ad ogni proposta di impianti, e non decide sulla quotazione in borsa della multiutility, deve sapere che così facendo sta accelerando la deindustrializzazione di Prato”.
Confesercenti Prato esprime forte preoccupazione e contrarietà di fronte all’ennesimo aumento della Tari previsto per il 2025 “L’ipotesi di un aumento della tassa sui rifiuti è inaccettabile – dichiara il presidente Stefano Bonfanti – soprattutto in un momento in cui tante attività stanno faticando a rimanere aperte. Chiediamo con forza alle Amministrazioni Comunali un ripensamento immediato: non si può continuare a far cassa sulle spalle degli imprenditori. Non possiamo tollerare che chi ogni giorno contribuisce all’economia della città venga colpito da ulteriori aumenti, peraltro senza un reale miglioramento del servizio.” Confesercenti sottolinea come molte imprese – in particolare commercianti, artigiani e pubblici esercizi – paghino già oggi una tariffa elevata, spesso sproporzionata rispetto alla reale produzione di rifiuti. L’associazione chiede inoltre maggiore trasparenza nella definizione delle tariffe e un confronto concreto con le categorie produttive invita infine tutte le forze politiche e istituzionali locali ad aprire con urgenza un tavolo di confronto, per individuare soluzioni alternative e scongiurare un aumento che rischia di mettere in seria difficoltà migliaia di attività economiche sul territorio

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