La giornata di ieri, 15 ottobre, a Prato è stata segnata da due importanti avvenimenti: la tappa in città della Commissione parlamentare d’inchiesta sul rischio idrogeologico e la sottoscrizione del protocollo d’intesa per garantire protezione ai lavoratori stranieri irregolari che decidono di denunciare lo sfruttamento lavorativo.
Ecco le reazioni, a partire da quella del mondo imprenditoriale. “Si tratta di eventi entrambi positivi – si legge in una nota di Confindustria Toscana Nord -. Al di là dei contenuti puntuali delle due iniziative, esprimiamo apprezzamento per l’attenzione che le istituzioni hanno dimostrato nei confronti di due temi così importanti per il territorio. I timori per i danni alle persone e alle attività produttive provocati dagli eventi atmosferici e dai loro effetti sui corsi d’acqua sono particolarmente acuti dopo le recenti alluvioni. Le imprese guardano con apprensione al meteo da un lato, alle condizioni in cui si trovano i fiumi dall’altro, sollevando spesso dubbi sui criteri e le modalità con cui questi vengono gestiti: giusto e opportuno che venga fatto un punto su un tema così rilevante. Anche la nostra associazione presenterà a breve uno studio, di cui ieri in audizione sono stati anticipati alcuni contenuti, che vuole essere un contributo alle operazioni per la mitigazione dei rischi. Quanto all’illegalità nel mondo del lavoro, è un tema sul quale non ci stanchiamo di richiamare l’attenzione per le sue molteplici implicazioni sul piano economico, sociale e umano: è un bene che si tuteli chi, essendone vittima, dà un proprio contributo per debellare questa vera e propria piaga”.
Soddisfazione per la sottoscrizione del protocollo antisfruttamento viene espressa dal neo consigliere regionale Matteo Biffoni e dall’ex assessore Flora Leoni: “E’ una buonissima notizia, e di questo ci complimentiamo con tutti i soggetti sottoscrittori – dicono – Questo protocollo è uno straordinario strumento per contrastare l’odiosissimo reato di cui si occupa. E se lo sportello anti-tratta esiste dal 2011 presso il Comune di Prato è con l’introduzione del reato di sfruttamento lavorativo, nel 2016, che cambiano le necessità e cambia l’attività tanto che nel 2016 Procura e Comune stringono un primo accordo, un primo protocollo per una presa in carico delle vittime, mentre nel 2021 il secondo Protocollo dà il via ad una più larga alleanza, istituzionale e sociale. Adesso la nuova versione del protocollo, presentata ieri in Procura, è una buonissima notizia per la novità della collaborazione formalizzata tra tutte le forze dell’ordine competenti sul territorio e per un coordinamento ancora maggiore nella ricerca e nella repressione del fenomeno dello sfruttamento lavorativo. Ma per poter essere in grado di accogliere tutte le persone che denunciano è necessario che la rete anti-tratta e anti-sfruttamento della Regione Toscana debba essere potenziata enormemente: le persone che collaborano non possono essere abbandonate, anche perchè agli attori istituzionali chiamati alla repressione non si può chiedere altro di più se non di continuare con pervicacia il già formidabile e faticoso lavoro in corso”.
Infine la deputata Erica Mazzetti torna ad affrontare il tema del dissesto idrogeologico: “Dall’insediamento della Commissione parlamentare d’inchiesta sul rischio idrogeologico ho preteso una missione in Toscana – dice -. Siamo partiti dal territorio pratese, martire delle alluvioni, con audizioni delle istituzioni a tutti i livelli e delle categorie economiche. Abbiamo svolto sopralluoghi in alcuni luoghi-simbolo a Montemurlo, Montale e Agliana. Fra gli auditi il Commissario prefettizio del Comune di Prato, Claudio Sammartino, che nella sua relazione ha dato le risposte agli interrogativi per anni senza risposta. Le sue parole sono state la conferma che, quando metodo, professionalità e volontà vanno di pari passo, si garantiscono sicurezza e benessere a tutti. In meno di quattro mesi ha programmato e messo in moto una strategia di monitoraggio, sicurezza e prevenzione che dovrebbe essere la base per l’azione di ogni sindaco, coadiuvato dalla tecnologia. Il buonsenso è mancato alle recenti amministrazioni, il buonsenso è fare pianificazione e fare sinergia tra tutte le partecipate a partire da Consiag, per la pulizia del verde, e Alia, che deve implementare la pulizia delle strade, ma soprattutto da Publiacqua per la pulizia delle caditoie, mancata fino ad oggi. Questa azione di messa in sicurezza è da completare entro ottobre, prima della stagione delle piogge. Come sempre detto bisogna che queste partecipate facciano di più. Finalmente c’è un vero uomo di Stato che sta lavorando non in emergenza ma con programmazione”.
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