Un’assemblea aperta convocata per le 14.30 di domani, sabato 29 marzo, in piazza Duomo e poi un corteo fin sotto la Prefettura per dire stop alle attese interminabili, spesso al freddo o sotto l’acqua, per ritirare il permesso di soggiorno. E’ l’ultima iniziativa dei Sudd Cobas che dopo la lotta contro lo sfruttamento nelle aziende cinesi del distretto apre un nuovo fronte.
“Aspettare mesi per avere l’appuntamento – dicono dal sindacato -. Dormire la notte in fila fuori alla Questura per ritirare il proprio permesso di soggiorno. Ritirare un permesso di soggiorno quando ormai è quasi scaduto. Questo accade a migliaia di lavoratori immigrati che qui vivono, lavorano e pagano le tasse. Diritti che scompaiono nell’inefficienza programmata della macchina amministrativa. Oppure diritti che vengono negati da norme fatte per escludere. Ed escludendo creano nuova esclusione. Precarietà lavorativa e precarietà sociale si alimentano a vicenda in un circolo vizioso. È anche di questa realtà che si alimenta il supersfruttamento nel distretto”.
I Sudd Cobas hanno quindi richiesto alla Prefettura di essere convocati ad un tavolo urgente con il coinvolgimento della Questura.
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