Violentata dal padre, costretta ad avere rapporti sessuali quando in casa non c’erano né la madre né gli altri fratelli. Un inferno cominciato quando lei aveva appena 10 anni e finito diversi anno dopo, a febbraio del 2023: un giorno la ragazzina, durante una lezione a scuola, scoppiò in lacrime e trovò il coraggio di confidarsi con la professoressa. Un racconto dettagliato, minuzioso, pieno di particolari dolorosi che ha portato l’uomo, un albanese di 40 anni difeso dall’avvocato Sabrina Del Fio, in carcere e alla condanna. La Corte d’appello di Firenze oggi, martedì 4 marzo, ha confermato la sentenza pronunciata in primo grado dal tribunale di Prato la scorsa estate al termine del processo con rito abbreviato: 8 anni e 8 mesi di reclusione e 25mila euro di risarcimento provvisionale alla figlia, costituita parte civile e assistita dall’avvocato Michele Nigro.
Una storia terribile, una scia di abusi sessuali sulla ragazzina e di maltrattamenti ai danni del resto della famiglia con ripetute aggressioni e minacce di morte. Anni di soprusi, almeno sette secondo la ricostruzione degli investigatori. Baci spinti, toccamenti, giochi particolari fino a rapporti sessuali veri e propri. L’uomo agiva quando restava solo con la figlia, il pomeriggio, e spesso lo faceva dopo aver bevuto fino a ubriacarsi. La ragazza è stata seguita fin dall’inizio da uno psicologo che la sta ancora aiutando a uscire fuori dalla gabbia di sofferenza e violenza in cui per anni il padre l’ha tenuta rinchiusa. (nt)
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