Un viaggio denso di avventura e mistero per catapultarsi, onda dopo onda, in un mondo parallelo e surreale fatto di immagini, scenografie, musiche, videoproiezioni, danza e mimo in una contaminazione di linguaggi diversi.
L’ultimo sipario della stagione di prosa al Politeama Pratese vede il ritorno sul palcoscenico di un’attrice molto amata dal pubblico, Angela Finocchiaro, per la trasposizione teatrale del romanzo di Fabio Genovesi. Il calamaro gigante, in scena sabato 6 (alle 21) con replica domenica 7 aprile (alle 16), prende spunto dalla trama avvincente raccontata dall’autore toscano per portare a teatro la surreale storia di Angela (Angela Finocchiaro), un’assicuratrice milanese sull’orlo di una crisi di nervi che un giorno viene travolta da un’onda anomala e sbalzata nell’Ottocento, a caccia del calamaro gigante. Intrecciando leggende e testimonianze storiche, il racconto si muove come un’onda giocando con la fantasia e il paradosso dopo l’incontro fatale fra Angela e il personaggio di Montfort interpretato da Bruno Stori: con lui inizierà un avventuroso viaggio tra luoghi e secoli diversi, alla scoperta del leggendario mostro marino. Uno stravagante compagno che si muove nei panni del naturalista francese Pierre Denys de Montfort, di don Francesco Negri e del capitano Bouyer grazie ai quali nella seconda metà dell’Ottocento fu confermata sul piano scientifico l’esistenza del “calamaro gigante”, già avvistato secoli prima. In questa favola moderna fra sogno e realtà sfilano marinai e esploratori, donne e uomini che, diversamente da Angela, hanno avuto il coraggio di abbracciare il mare della vita come un’unica, sorprendente, meraviglia.
Prodotto da Enfi Teatro e Teatro Nazionale di Genova, con la regia di Carlo Sciaccaluga e le musiche firmate da Rocco Tanica e Diego Maggi, lo spettacolo è un inno alla scoperta delle meraviglie della natura, un invito a coltivare i propri sogni e le passioni. Instancabile Angela Finocchiaro nelle sue acrobazie che la faranno inseguire la leggendaria creatura degli abissi: l’artista toscana d’adozione, vincitrice ben due volte del David di Donatello, era già stata al Politeama nel 2022 con Ho perso il filo insieme a un gruppo di danzatori. Anche nell’adattamento teatrale dell’opera di Genovesi sarà affiancata da un gruppo di performer (sono otto: Gennaro Apicella, Silvia Biancalana, Marco Buldrassi, Michele De Paola, Sofia Galvan, Stefania Menestrina, Caterina Montanari, Francesca Santamaria Amato), in un’alchimia di linguaggi per ricordarci che, «se nel mondo esiste il calamaro gigante, allora non c’è più un sogno che sia irrealizzabile, una battaglia inaffrontabile, un amore impossibile». Un auspicio che è il miglior modo per chiudere in bellezza la stagione di prosa del Politeama Pratese dove si proseguirà ad aprile e maggio nel segno della danza con Politeama Spring Dance e, dulcis in fundo, in prima nazionale con la commedia musicale di Sandro Querci L’acqua cheta (giovedì 16 maggio).
Per Il calamaro gigante il costo del biglietto varia da 28 a 40 euro, ridotto 20 euro per under 25, sconto soci Coop del 10 per cento; a partire dalle 20 sarà servito un aperitivo con formula cena ai tavolini del Politeama Bar: il costo è di 15 euro con prenotazione consigliata via Whatsapp 328 3829633 o per mail a [email protected]. È possibile acquistare i biglietti anche attraverso i circuiti Ticketone o Boxoffice oppure direttamente in biglietteria aperta il martedì, giovedì, venerdì e sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19, il mercoledì dalle 10.30 alle 12.30. Informazioni: www.politeamapratese.it