C’è anche il nome del procuratore della Repubblica di Prato, Luca Tescaroli, nell’elenco dei 46 magistrati spiati dall’hacker Carmelo Miano, il 24enne siciliano arrestato nell’ambito dell’inchiesta di Napoli sulla violazione di server e sistemi informatici in uso al ministero della Giustizia. “Il punto è vedere cosa è stato scaricato ed eventualmente su commissione di chi”, le parole di Tescaroli. Il procuratore, arrivato nei mesi scorsi a Prato proveniente dalla procura di Firenze, è nel pacchetto dei venti magistrati fiorentini su cui ci sarebbero state operazioni finalizzate alla conoscenza di dati personali. In particolare, le 46 password trovate in possesso dell’hacker sarebbero solo di indirizzi di posta elettronica. Tra i magistrati spiati, figurano i procuratori di Napoli, Gratteri, di Perugia, Cantone, di Firenze, Spiezia. Il difensore dell’indagato aveva chiesto gli arresti domiciliari e il trasferimento degli atti di indagine a Perugia. Entrambe le richieste sono state respinte: il giovane resta in carcere e il fascicolo resta a Napoli. Pare che il 24enne in passato abbia offerto le sue competenze informatiche all’Fbi per importanti indagini internazionali e alla stessa polizia postale che ha indagato nell’inchiesta della procura di Napoli. (nadia tarantino)
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