Amianto al Palazzo di giustizia di Prato: allarme scampato. A dirlo sono il procuratore della Repubblica, Luca Tescaroli, e il presidente del tribunale facente funzione, Lucia Schiaretti. In un comunicato diffuso nel pomeriggio di oggi, mercoledì 4 ottobre, viene escluso qualsiasi rischio dopo i test effettuati dalla Asl che nei giorni scorsi aveva prelevato campioni di materiale dall’impianto di riscaldamento: “Quanto alle rinvenute presenze di amianto – si legge – sono stati comunicati gli esiti degli accertamenti finalizzati ad appurare la nocività o meno della sostanza presente nelle giunture delle tubazioni dedicate all’aerazione. Da una prima valutazione dei risultati, il test ha dato esito negativo. In particolare, i quantitativi osservati sulle fibre di amianto oggetto dei campioni selezionati non sono stati ritenuti pericolosi per la salute dei lavoratori dal responsabile per la prevenzione e protezione della sicurezza sul luogo di lavoro. Ne deriva, pertanto, che, almeno sotto questo profilo, il Palazzo di giustizia è idoneo ad assicurare la prosecuzione delle attività giudiziarie”.
L’allarme amianto – ragione per la quale fino ad oggi non è stato ancora acceso il riscaldamento – è suonato nei giorni scorsi e ha spinto il procuratore e il presidente del tribunale facente funzione a prendere precauzioni consistite nella verifica, da parte della Asl, delle condizioni di conservazione dell’amianto. Tescaroli, inoltre, ha aperto un’inchiesta per accertare la situazione in cui versa l’immobile che una decina di giorni fa è rimasto completamente al buio a causa di un topo che ha rosicchiato i fili elettrici della centralina. La famosa goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha spinto la sezione pratese dell’Associazione nazionale magistrati a convocare un’assemblea per una denuncia pubblica. L’ennesima.
Amianto al Palazzo di giustizia, allarme scampato: “Non ci sono pericoli per la salute dei lavoratori”
Il procuratore e il presidente del tribunale facente funzione hanno spiegato l'esito dei test effettuati dalla Asl. L'attività giudiziaria può continuare senza problemi
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