“Emergenza scuola a Prato: occorre un piano straordinario!” è la petizione online indirizzata al Comune di Prato, alla Provincia, alla Regione Toscana e al Ministero dell’Istruzione per chiedere l’attuazione di un piano straordinario per la gestione della presenza degli alunni stranieri nelle scuole di ogni ordine e grado del territorio pratese.
A promuoverla è un gruppo di insegnanti, tra cui Fiora Livi e Dania Melani, che sollecitano interventi urgenti e strutturati per far fronte a una realtà scolastica complessa e in continua evoluzione. Le richieste comprendono: l’assegnazione di un numero adeguato di docenti di italiano come lingua seconda, il potenziamento della figura dei facilitatori linguistici per gli studenti non italofoni (oltre quelli già previsti), l’istituzione di classi di accoglienza temporanee per gli alunni arrivati in corso d’anno, la presenza stabile di mediatori linguistico-culturali, la creazione di laboratori linguistici e aule per l’alfabetizzazione di piccoli gruppi e, infine, una distribuzione più equa degli studenti non italofoni su tutto il territorio, per contrastare il fenomeno delle cosiddette “scuole ghetto”. Alla base dell’iniziativa ci sono dati allarmanti presentati dalle insegnanti. Gli alunni stranieri rappresentano circa il 30% della popolazione scolastica di Prato, percentuale che pone la città al primo posto in Italia. In alcune classi, la presenza supera l’80%. Il tasso di abbandono scolastico è del 49,5%, con un picco che raggiunge il 74% tra gli studenti di origine cinese. “Molti di questi ragazzi, pur essendo nati in Italia – spiega Dania Melani – hanno una conoscenza molto scarsa della lingua italiana. Alcuni concludono l’obbligo scolastico senza essere in grado di esprimersi correttamente, con una preparazione insufficiente e senza reali opportunità per costruirsi un futuro”.
Anche sul piano sociale, la situazione si presenta complessa. “La comunicazione con le famiglie – aggiunge Fiora Livi – è spesso difficoltosa, se non impossibile, e il numero di mediatori linguistici è assolutamente inadeguato. “Prato necessita di un piano straordinario per la scuola, la città sta perdendo un’intera generazione di giovani, il livello culturale si sta abbassando sempre più e se non porremo rimedio, gravi saranno le conseguenze per il futuro di tutti”.
La petizione è pubblicata su change.org
Sulla questione è intervenuto anche il Pd “Da tempo – ha sottolineato Sandra Bolognesi, responsabile scuola dei dem pratesi- lavora sui temi relativi all’apprendimento della lingua italiana degli alunni con background migratorio, tanto che le proposte elaborate lo scorso anno nell’iniziativa “La parola fa cittadinanza”, che si basavano sull’esperienza del Comune di Prato, sono state parzialmente inserite da Valditara nel decreto di inizio anno scolastico Il punto però è che questo decreto non è stato applicato dal governo.”.
Sulla stessa linea Alan Pona insegnante :”Le iniziative del Ministero presentano criticità significative nell’applicazione. Mentre a Prato abbiamo un sistema consolidato di insegnamento dell’italiano L2 e monitoraggio nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, con facilitatori linguistici inviati nelle scuole dal Comune per un massimo di 18 ore settimanali, . Quello che serve non è, quindi, un’applicazione improvvisata di misure parziali, ma un piano strutturato che non tolga risorse alle scuole ma le integri”
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