A due anni dall’alluvione che colpì duramente Bagnolo e gran parte del territorio montemurlese, il Comitato Bagnolo per l’alluvione torna a far sentire la propria voce. Dopo la partecipazione al sit-in del 3 novembre davanti alla Prefettura di Firenze, per chiedere il posticipo dei termini per i rimborsi, i cittadini accolgono con favore la decisione del Consiglio dei Ministri, che ieri ha approvato la proroga dello stato di emergenza fino al 31 dicembre invece del 7 novembre.
Ma la soddisfazione per il provvedimento non cancella l’amarezza. “Vogliamo essere ascoltati – scrive il Comitato – perché solo conoscendo i problemi si possono trovare soluzioni. Non siamo tecnici, ma siamo sul territorio ogni giorno e vediamo cosa accade”.
Nel comunicato, i rappresentanti del Comitato criticano con forza la gestione post-alluvione: “Assistiamo a continui spettacoli per giornali e tv, dove si presentano grandi progetti ma senza date e risorse certe. È solo un’illusione mediatica”, si legge. Sotto accusa anche la burocrazia e la mancanza di coinvolgimento dei cittadini: “È surreale che chi governa accusi la burocrazia, come se i funzionari avessero più potere della politica. E intanto noi, che l’alluvione l’abbiamo vissuta, restiamo fuori dai tavoli”.
Il Comitato ricorda inoltre come, già dal 2007, siano presenti studi idraulici che segnalavano i rischi del territorio: “I Comuni sanno dov’è il pericolo e cosa doveva essere fatto. I piani strutturali devono indicare come vogliamo che sia il territorio in futuro, e questa è una responsabilità politica”. La chiusura è un appello netto all’azione: “Smettiamo di parlare: è l’ora di fare. Amministrare non è un gioco, in ballo ci sono le vite delle persone”.
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