La passione per i motori si trasforma in un aiuto concreto per la città impegnata nel post alluvione. Ruote classiche Club Prato ha organizzato per sabato 10 febbraio dalle 15 nella propria sede di via Ferrucci “Incanto d’epoca”, un’asta di oggetti di ogni tipo del mondo delle auto e delle moto collezionati e donati dagli oltre 550 iscritti, amici e frequentatori dell’associazione. Il ricavato sarà donato al Comitato Prato pro emergenze. “Ci siamo chiesti come potevamo aiutare la città colpita dall’alluvione a risollevarsi. – spiega il presidente di Ruote Classiche Club Prato, Stefano Cecconi – Abbiamo messo sul piatto tante idee e poi abbiamo scelta questa. Devo dire che la risposta degli iscritti e di chi frequenta le nostre iniziative è stata davvero importante tanto che dovremo essere veloci nel battere ogni pezzo per riuscire a fare tutto in un pomeriggio. Per questo iniziamo alle 15 e non alle 15.30 come avevamo pensato inizialmente. Ringraziamo tutti per la generosità che hanno dimostrato con queste donazioni”.
Tre le possibili destinazioni: fondo per dare un contributo alle famiglie alluvionate, la ristrutturazione della sede della pubblica assistenza di Montemurlo, distrutta da acqua e fango, l’acquisto di un drone per la protezione civile per mappare il territorio. La scelta spetta ai promotori dell’asta: “Ci è sembrato giusto – afferma il presidente del Consiglio comunale, Gabriele Alberti – condividere con il Club il soggetto a cui saranno destinate queste risorse”.
Tra gli oltre 70 oggetti d’epoca che saranno battuti dall’ex pilota e istruttore della scuola Ferrari Gianni Bellandi, c’è di tutto: editoria, abbigliamento tecnico, pezzi di ricambio, giochi e modellini come uno mai aperto, di un’Alfa romeo storica. E ancora il cappellino e il sottocasco autografato di Dindo Cappello, tre volte vincitore della 24 Ore di Le Mans, il giubbotto con cui Miki Biasion, due volte campione del mondo di rally, ha corso alla Parigi Dakar, uno dei 911 orologi realizzati per i possessori della Porche 911 turbo, le caricature di Matitaccia, al secolo Giorgio Serra, tra i più grandi vignettisti della storia del motorismo.
Si va da un minimo di 10 euro a un massimo di 1.200, prezzo base del pezzo di pregio dell’asta, ossia il volante della Ferrari F2001 con cui Schumacher vinse il campionato del mondo del 2001. “O meglio – spiega Tiziano Cherubini, consigliere dell’associazione – è una delle 200 riproduzione realizzate dal Cavallino Rosso per festeggiare il traguardo iridato”.
Ciascuno dei promotori di questa bella iniziativa ha il suo oggetto preferito. Per Andrea Tasselli, anche lui consigliere, è il libro di Enzo Ferrari “Piloti che gente”: “E’ un’edizione particolare dell’editore Conti, risale a metà anni 80 e ha un valore di mercato certificato da un’asta che ho trovato online di 460 dollari”. Per il battitore Bellandi invece è un pesantissimo e bellissimo volante di avorio: “E’ degli anni fine Cinquanta di una piccola vettura che all’epoca era per famiglie benestanti fatta in Francia ma che montava anche un motore italiano Alfa Romeo”.