Se, come annunciato, i lavori cominceranno davvero nei giorni di Ferragosto, e se tutto filerà senza intoppi sul tabellino di marcia, tra fine settembre e inizio ottobre il ‘Palarogai’ avrà finalmente la tanto attesa nuova copertura. Chiuso dallo scorso metà giugno per la preparazione del cantiere del primo lotto che prevede l’installazione del nuovo telone, della nuova illuminazione e l’adeguamento delle porte laterali, il Pattinodromo di Maliseti aspetta di riemergere dalle nebbie degli ultimi tempi che hanno costretto il gestore – Primavera Prato asd – a utilizzare la struttura a scarto ridotto rispetto alle potenzialità. Colpa, prima e più di tutto, delle infiltrazioni d’acqua. Un problema non da poco tanto che il Comune, proprietario dell’impianto, ha ridotto del 20 per cento, a titolo di indennizzo, il canone annuo sia nel 2023 che nel 2024 “per via della inidoneità della pista in parte inutilizzabile per ragioni strutturali accertate e comprovate, a causa delle quali il gestore non ha potuto organizzare eventi e manifestazioni non istituzionali con conseguente riduzione delle entrate”.
“Fortuna che l’appalto per il primo lotto era già stato assegnato – dice Maurizio Cocchi – responsabile del pattinodromo – almeno questo primo intervento sarà realizzato e consentirà di ripristinare gli spazi, e dunque le attività, al cento per cento”.
Circa quattrocentomila euro l’ammontare della spesa per i lavori del primo lotto. Per il secondo, che include il raddoppio degli spogliatoi e il rifacimento della pista, è impossibile fare previsioni considerato anche il fatto che il Comune è commissariato fino alla prossima primavera.
“Dal 18 giugno, giorno in cui l’impianto è stato chiuso – spiega Cocchi – ci sono stati alcuni lavori dell’elettricista e dell’officina. La prossima settimana dovrebbe cominciare l’intervento di sostituzione del telone”. Il progetto esecutivo è stato varato a luglio 2024 e ora arriva in porto. Dita incrociate. “Un intervento essenziale come altri lavori – ancora il responsabile del pattinodromo – sono tre anni che l’attività è rallentata, sia quella programmata che quella straordinaria. Difficile mettere in calendario un evento la domenica, specie d’inverno: in caso di pioggia che si sarebbe potuto fare se non mandare a casa decine e decine di atleti arrivati anche da molto lontano”? Il pattinodromo di Maliseti ha compiuto 45 anni. Inaugurato nel 1980, sconta il passare del tempo e una manutenzione massiccia non è più rinviabile.
Non è solo il fatto di saltare le domeniche, di rinunciare alle iniziative e agli eventi: il problema riguarda anche gli atleti pratesi alle prese, e non da ora, con la carenza di impianti sportivi adeguati. Prendiamo, appunto, il Palarogai: il pattinaggio artistico, che proprio nei mesi estivi, attraversa il suo periodo più impegnativo tra campionati italiani, europei e mondiali, ha costretto le società a trasferte negli impianti di Montemurlo e di Calenzano per garantire preparazione ed allenamenti. “Sono difficoltà logistiche ed economiche”, spiega Maurizio Cocchi. A Prato il pattinaggio artistico è un’eccellenza. La Primavera Prato vanta atlete con titoli importantissimi e nel 2023 è stata la prima società toscana a conquistare il primo posto nella classifica delle società di pattinaggio artistico della Federazione italiana sport rotellistici.
Altro sacrificio è quello dell’hockey su pista: è vero che il campionato comincia a ottobre, ma agosto e soprattutto settembre sono mesi di preparazione. L’alternativa è il Palazzetto dello sport ma mica è facile accordare tutti i suoni: non c’è spazio per tutti. E’ una corsa ad accaparrarsi anche una mezzora in più in una delle palestre del territorio: “E’ una situazione – il commento di Cocchi – di superaffollamento”. Non c’è solo l’esigenza delle società ma anche gli spazi garantiti alle scuole che, a metà settembre, riaprono. “L’impatto economico per la nostra gestione – aggiunge Maurizio Cocchi – non è stato marginale in questi ultimi anni. Ora siamo ottimisti, ci aspettiamo che al massimo a inizio ottobre il pattinodromo sia funzionale. Poi c’è da pensare agli spogliatoi e al fondo della pista, ma intanto eliminare le infiltrazioni è già un grosso passo in avanti”. (nadia tarantino)
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