I padri separati in difficoltà economiche dovranno attendere ancora molto per un alloggio a loro dedicato. Il condominio, che sarebbe dovuto sorgere in via Meoni a Grignano, resta sulla carta. Dopo anni di attesa, il progetto si ferma alle fondamenta. Dopo l’annuncio del ritiro da parte dell’azienda appaltatrice, il definitivo dietrofront della Regione sui finanziamenti e l’area tornata nella disponibilità di Epp (Edilizia pubblica pratese), il dibattito torna ad accendersi. Il capogruppo della lista civica “Gianni Cenni sindaco”, Leonardo Soldi, annuncia un’interrogazione all’assessore alle Politiche sociali, Sandro Malucchi: “Questo progetto, inizialmente finanziato con fondi regionali e volto a dare un aiuto concreto a padri in difficoltà economica, è stato purtroppo compromesso da problemi legati agli appalti e alla successiva rescissione del contratto con la ditta appaltatrice. Tuttavia, ciò non può giustificare l’abbandono di un’iniziativa così importante – spiega Soldi – desidero comunque riconoscere a Epp l’impegno dimostrato nel cercare di salvare quest’opera, ma nell’interrogazione che presenterò chiederò in modo specifico perché il Comune di Prato non abbia valutato l’utilizzo di risorse aggiuntive per completare un progetto che, nonostante le difficoltà, meritava di essere portato a termine – aggiunge il capogruppo – mi domando anche perché, una volta constatata l’insufficienza dei fondi iniziali dovuta ai cambiamenti nei costi e nelle condizioni, non si sia cercato di ottenere ulteriori risorse dalla Regione o di individuare altre vie. Non possiamo accettare che il cantiere resti abbandonato e che si perda del tutto la possibilità di realizzare un’opera che avrebbe potuto fare la differenza per molti padri in difficoltà, chiedo che si faccia chiarezza”.
Nel dibattito politico sul tema si è inserito anche il consigliere del Partito Democratico Edoardo Carli che, nel rispondere a Soldi, la prende larga tirando in ballo il governo Meloni: “Non prendiamo lezioni da chi ha azzerato il fondo affitti e morosità incolpevole mettendo in ginocchio centinaia di famiglie -prosegue Carli- La destra ha colpito duramente chi ha problemi abitativi e, tra queste persone, ci sono tanti padri separati. Se vogliamo parlare di diritto alla casa parliamone a tutto tondo”. Dopo l’iniziale premessa, tutta politica, scende poi nel dettaglio sulla questione riguardante la casa di Grignano e spiega che il progetto, ormai vecchio di dieci anni, merita un’analisi più attenta: “Occorre capire se questo risponde ancora alle necessità attuali e, soprattutto, a quelle della frazione- conclude Carli- Come consigliere comunale mi farò promotore di un processo partecipativo che coinvolga gli abitanti di Grignano. Un percorso per capire quali sono le priorità attuali e le reali esigenze della zona”.
Immediata la replica di Leonardo Soldi: “Consiglio a Carli di fare un passo indietro e rivedere le basi. Non prendo lezioni da chi ignora l’abc del ruolo istituzionale che ricopre. Il consigliere si lancia in una difesa priva di sostanza associando il mio gruppo civico alle presunte responsabilità del Governo nazionale, dimenticando, o forse ignorando, che da quasi cinque anni non ho tessere di partito e non intendo prenderne. Detto questo, cosa propone Carli? I soliti processi partecipativi, fumo negli occhi che il Pd ama gettare per nascondere la sua incapacità di portare a termine progetti importanti”.