Un racconto reale e aspro, che rende conto dei corpi dei migranti, delle anime dei traumatizzati, delle coscienze degli indifferenti ma anche del business degli imprenditori della paura e della frontiera. Qual’è il futuro di una generazione cresciuta in cammino tra la violenza dei confini e la ferocia dei muri? E’ questo il tema al centro dello spettacolo “Odissea Minore, per un’educazione alla frontiera” che arriverà in prima assoluta al Teatro Fabbricone di Prato da domani martedì 1 a domenica 6 aprile. Nato da un viaggio lungo la rotta balcanica dell’immigrazione intrapreso dagli artisti Nicola Di Chio, Miriam Selima Fieno, il giornalista Christian Elia e la documentarista Cecilia Fasciani (feriali 20.45, sabato 19.30, domenica 16.30), è stato prodotto dal Teatro Metastasio di Prato con il sostegno di IntercettAzioni – Centro di Residenza Artistica della Lombardia, IPSIA, PimOff. Si tratta di un progetto multidimensionale unisce teatro, giornalismo narrativo e cinema documentario per raccontare la dura realtà delle frontiere europee, dove migliaia di bambine e bambini crescono in fuga con le loro famiglie. Attorno allo spettacolo, martedì 1 aprile alle ore 19 nel foyer del Fabbricone è previsto un incontro di approfondimento del ciclo Sorsi di Teatro a cura di Luisa Bosi.
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