“Guardate in faccia chi pensa di essere importante, guardate amministratori e sindaci e chiedete loro risposte” E’ con queste parole, anticipate da un lungo applauso, che Sergio De Caprio ha aperto, questa mattina, l’incontro con gli studenti dell’Istituto Tullio Buzzi. L’evento, organizzato dalla scuola nell’ambito dei progetti per la legalità, ha visto la partecipazione interessata di molti giovani con l’obiettivo di portare avanti la cultura del contrasto alla criminalità. Il “Capitano Ultimo”, celebre per aver arrestato nel 1993 il boss di cosa nostra Totò Riina, ha parlato di come sono nate le indagini di quegli anni e ha detto: “Io e gli altri carabinieri vi sognavamo, pensavamo alle generazioni future mentre lottavamo per difendere i nostri valori -ha continuato- oggi possiamo dire il nome e cognome dei mafiosi e dobbiamo farlo, dobbiamo denunciare affinché nessuno venga più danneggiato o intimorito”. Gli studenti hanno poi assistito con grande entusiasmo ad una lectio magistralis da parte dell’ex comandante, tra i massimi esperti dell’antimafia ora impegnato in numerosi progetti a sostegno dei più fragili. Ultimo, che negli anni 90 ha fatto parte del Ros a Palermo, mise in piedi una squadra di uomini per dare la caccia ai latitanti denominata “Crimor“. Per anni minacciato dalla mafia e costretto a vivere sotto scorta, De Caprio dedica oggi il proprio tempo alla sensibilizzazione dei più giovani con l’obiettivo di metterli in guarda dai pericoli connessi alla microcriminalità. Una carriera iniziata nel 1985, con l’arresto a Bagheria degli assassini del capitano dei carabinieri Emanuele Basile, da lì numerose le operazioni antidroga e le indagini sulle infiltrazioni mafiose nei cantieri milanesi fino all’impegno in politica. L’ufficiale, che ha da poco deciso di girare a volto scoperto, ha anche visitato i numerosi laboratori dell’Istituto Buzzi accompagnato dal Dirigente Alessandro Marinelli.
Al Buzzi la speciale lezione di legalità: in cattedra sale il Capitano “Ultimo”
L'ex carabiniere guidò l'arresto del boss di Cosa Nostra Totò Riina nel 1993. L'appello agli studenti: "Restate vigili e fate domande"
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