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Abbattuto a Montepiano il tabernacolo di Santa Rita, Mazzetti presenta una serie di esposti


La parlamentare, originaria proprio del paese valbisentino, si è rivolta alla procura e alla soprintendenza: "Era un simbolo per la nostra popolazione che esisteva da decenni e tutti ne sono sconvolti, cattolici e laici”


Claudio Vannacci


Sorpresa e stupore a Montepiano per l’abbattimento del Tabernacolo a Santa Rita che si trovava sul muro di un’abitazione privata in via della Badia. A farsi interprete dei cittadini del posto è stata l’onorevole Erica Mazzetti di Forza Italia, originaria proprio del paese valbisentino: “Ho ricevuto in questi giorni una notizia incredibile e preoccupante – dice -: è stato demolito, senza alcun motivo e certo senza preavviso, il Tabernacolo a Santa Rita di Montepiano, posto in una proprietà privata con affaccio pubblico via della Badia. Era un simbolo per la nostra popolazione che esisteva da decenni e tutti ne sono sconvolti, cattolici e laici”.
Mazzetti ha già trasmesso una segnalazione del fatto alle autorità competenti ovvero procura, soprintendenza, Comune di Vernio, Provincia di Prato, carabinieri anche la stessa Curia. Nel testo, Mazzetti invita a “fare urgenti accertamenti, per capire come sia potuto succedere e per individuare eventuali responsabili visto che i manufatti potrebbero essere trafugati, riutilizzati o addirittura, come spesso succede, pure venduti illegalmente”.


“Il Tabernacolo – ricorda Mazzetti – è da sempre un simbolo per la popolazione montepianina, dove tantissimi si fermavano portando omaggio alla Santa; era una testimonianza della nostra fede cristiana e cattolica che è la radice della nostra identità, perché l’Italia è un paese liberale e cristiano e con questa cultura cristiana – rimarca – tutti devono confrontarsi e chi viene da fuori deve rispettarla. Non accettiamo alcun attentato alla nostra cultura, alla nostra identità, ai nostri simboli cristiani”.
“Mi stupisco – conclude Mazzetti – che tutto questo sia potuto accadere senza il minimo controllo o verifica, visto che ogni opera muraria richiede al comune cittadino una sequela pressoché infinita di obblighi e certificazioni e viste le severe ricadute di condotte simili a questa. Auspico, perciò, massima chiarezza sul caso e sui colpevoli e auspico che, una volta fatta luce, venga prontamente ricostruito dov’era, com’era e come sempre sarà”. “Quando ci siamo accorti dello scempio ci siamo subito mossi per comprendere cosa fosse successo – spiega Elena Mazzetti, presidente della Pro Loco di Montepiano -. Non vedere più il tabernacolo è stato un vero dispiacere. Era un simbolo del territorio, parte integrante del paesaggio di Montepiano, un punto di riferimento per molti paesani. Adesso tutti assieme penseremo a come intervenire per eventualmente trovare una formula per sostituirlo e restituire un simbolo iconico al territorio”
Il sindaco di Vernio Giovanni Morganti ha già disposto un sopralluogo della polizia municipale per accertare se siano stati commessi illeciti o meno: “Abbiamo saputo anche noi a cose fatte e personalmente ritengo inappropriata la rimozione – dice -. Dobbiamo ora capire se sul tabernacolo, che era su una proprietà privata, ci fosse qualche vincolo. Cosa che al momento non mi risulta”.

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(N° 4 del 14/02/2009)
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Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
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