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Abbandono scarti tessili, numeri impressionanti. Faggi: “Allerta rossa, è un vero e proprio sistema criminale”


I dati presentati da Alia e la Municipale nella seduta congiuta delle commissione 3 e 4: in prospettiva a fine anno si raggiungeranno 1.055 tonnellate complessive di rifiuti smaltiti illegalmente


Alessandra Agrati


Dal primo gennaio al 14 marzo, in tutto il comune di Prato, sono state abbandonate 220 tonnellate di rifiuti di cui 178 sono scarti tessili. Un trend in netto aumento che, secondo le previsioni di Alia, potrebbe portare a fine anno a 1.055 tonnellate complessive e 854 di scarti tessili. Dati preoccupanti se si pensa che nel 2023 le tonnellate totali erano 357 (150 tessili) e nel 2024 896 complessive e 771 solo di sacchi neri. A questo scenario si aggiungono, fra febbraio 2024 e 2025, 180 segnalazioni di abbandoni fatte alla polizia municipale (circa una ogni 2 giorni), gli agenti di piazza dei Macelli sono intervenuti in 130 casi con 25 denunce che hanno coinvolto 30 persone e identificato quattro imprenditori. In tutti gli altri controlli sono stati presentati notizie di reato contro ignoti. Venticinque le zone più sensibili dove sistematicamente avvengono gli abbandoni e quindi attenzionate.

I dati sono stati presentati da Alia e dalla Municipale durante la seduta congiunta della Commissione 3 e 4 a cui ha partecipato anche il vice sindaco Simone Faggi che ha parlato di “allerta rossa del fenomeno che ha avuto un accelerazione negli ultimi tempi. Nonostante le difficoltà non ci fermiamo, ma ribadisco che si tratta di un sistema criminale”. Lo smaltimento di rifiuti nel 2016 costava 150 euro a tonnellate attualmente la tariffa è schizzata a 250/300 euro.
A preoccupare anche gli abbandoni all’interno dei fossi (l’ultimo venerdì 21 marzo a sei ore dall’allerta meteo che avrebbe potuto causare allagamenti), e lungo le strade vicinali. Per arginare il fenomeno ci sono alcune proposte allo studio: dall’illuminare maggiormente le zone sensibile, a mettere dissuasori per il parcheggio fino anche a interdire il passaggio a chi non è residente. Intanto continuano le attività di controllo da parte di Alia attraverso anche quelli preventivi dove vengono fatti sopralluoghi in alcune aziende e fotografati e censiti gli scarti tessili, a distanza di 4 mesi gli ispettori tornano accompagnati dalla polizia provinciale per controllare lo stato del piazzale e i registri di carico e scarico. Con questo sistema sono state chiuse dalla Procura due aziende a conduzione cinese. L’altra attività è quella sull’abbandono attraverso il sistema Coesse che coinvolge più forze.
Per i controlli sono a disposizione cinque videocamere mobili e una fototrappola di ultima generazione che segnala il cambio di scenario, e quindi consente a chi fa le indagine, di non dover sbobinare l’intero filmato.
Interventi anche della Municipale con attività d’indagine portate aventi da soli sei agenti, che prevedono anche pedinamenti, controlli dei varchi elettronici per individuare eventuali furgoni.

aa

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(N° 4 del 14/02/2009)
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