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Abbandono dei rifiuti, un fenomeno senza fine. Le segnalazioni arrivano anche dalla provincia


Fontanelle, Castelnuovo e Comeana: l'inciviltà non conosce confini. La denuncia di un imprenditore: "Chiediamo maggiori controlli nelle zone industriali"


Samuela Pagliara


Non si ferma il fenomeno illegale e incivile dell’abbandono dei rifiuti. Nelle zone industriali come in quelle residenziali, nei parchi pubblici ma anche nei canali e nei fiumi: sono ovunque. E’ una piaga che non sembra voler finire, un cappio per il territorio che rappresenta oltre ad un serio problema ambientale anche un rischio concreto per la salute pubblica. Dopo un lieve calo registrato negli ultimi anni, è di nuovo emergenza in particolar modo nella zona sud della provincia. Nei giorni scorsi alcuni lettori di Notizie di Prato ci avevano segnalato la presenza di sacchi neri in gore e piazzole divenute discariche a cielo aperto. Abbandoni che avvengono in maniera sistematica, approfittando della complicità del buio, anche attraverso l’impiego di manodopera straniera. Pochi spiccioli per caricare sul furgone scarti tessili e industriali del distretto da abbandonare, strada facendo, dove capita arginando così tasse e contributi per lo smaltimento. Niente di nuovo se non fosse per la portata che il fenomeno continua ad avere sul nostro territorio. Le segnalazioni non si placano e arrivano anche dalle zone limitrofe. A Fontanelle, in via Mario Cappelli, numerosi sacchi con all’interno scarti tessili sono stati abbandonati in una piazzola vicina ad un campo. La denuncia, anche in questo caso, arriva dal nostro lettore Daniele Franzese. La situazione è la stessa anche a Castelnuovo e non va meglio nemmeno in provincia dove la conformità del territorio rende più facile gli abbandoni. E’ il caso di Comeana (Carmignano) dove da anni un imprenditore del settore del turismo denuncia di essere costretto a lavorare circondato dal degrado.

Un incubo senza fine per Alberto Corona, titolare della New Florence Camper, in via Guido Rossa. Da anni la strada versa in condizioni di abbandono: pancali, lavandini, scarti di lavorazione in ferro, rocche di filo e chi più ne ha più ne metta. Ditte italiane e cinesi della zona (e non solo) usano la strada come punto di raccolta rifiuti, una lotta che Corona porta avanti da quattro anni con segnalazioni continue ad Alia e al Comune di Carmignano. Una situazione insostenibile che finisce per penalizzare in modo significativo anche l’attivita lavorativa del nostro lettore, costretto ad accogliere i clienti in una cornice di spazzatura e incuria totale. In più occasioni i trasgressori sono stati colti in flagranza ma, in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine, hanno rapidamente caricato sul furgone il materiale precedentemente gettato per poi rimettere in moto e sparire nelle zone limitrofe. “Da anni faccio segnalazioni ma la soluzione definitiva purtroppo non si trova mai -ci ha raccontato l’imprenditore- smaltire questo materiale richiede costi enormi perchè gli addetti di Alia devono prelevare dei campioni da analizzare in laboratorio prima di rimuoverli correttamente – ha spiegato Corona- Qui è un continuo, arrivano anche da Signa e non si fermano neppure nei giorni festivi. Chiediamo all’amministrazione comunale più foto-trappole, più controlli, maggiore cura nella nostra zona”. Ad aprile gli imprenditori della zona industriale di Comeana hanno incontrato la Municipale e alcuni dirigenti di Alia per affrontare insieme la problematica ma, eccetto piccolissimi miglioramenti, la situazione è rimasta pressochè invariata. Appare chiaro come per risolvere una volta per tutte il problema serva ora più che mai un completo ripensamento dell’intero processo. Una macchina dei controlli efficace che possa vigilare in modo capillare sul territorio per evitare una ulteriore escalation di abbandoni. Intervenire su questo tipo di materiale comporta un investimento di risorse superiore a quanto servirebbe per smaltire in maniera corretta gli stessi e a pagare, in termini economici e di salute, restano come sempre i cittadini onesti. (sp)

Edizioni locali: Comuni Medicei | Prato

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(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

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Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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