La Fondazione Parsec è stata scelta dall’Agenzia Spaziale Italiana per analizzare il materiale geologico che nel 2030 sarà riportato sulla Terra da Marte nell’ambito del programma Mars Sample Return di Nasa ed Esa (Agenzia Spaziale Europea) , al quale l’Italia collabora. L’annuncio è stato fatto dalla presidente Antonella Fioravanti durante i lavori della Commissione consiliare: “Siamo stati scelti per le nostre competenze e capacità, il materiale biologico sarà studiato a Parigi, quello chimico in Germania. Questo avrà un impatto importante su Prato: stiamo lavorando al piano di fattibilità per la nuova sede a villa Fiorelli con molti più laboratori , contemporaneamente nascerà anche il parco delle scienze. Un progetto dal respiro internazionale”.
Intanto, però, la Fondazione che gestisce il Museo di scienze planetarie, il parco di Galceti e l’Istituto geofisico della Toscana, deve fare i conti con gli spazi: la sede di via Galcianese nell’ ex caserma dei vigili del fuoco è decisamente insufficiente. “Con la scelta della Provincia di destinare una parte dell’ immobile alle scuole superiori – ha sottolineato il direttore Marco Morelli – abbiamo perso l’auditorium e un’aula didattica per cui possiamo accogliere meno scuole in contemporanea , in media su dieci richieste tre devono essere rifiutate. La convivenza porta anche ad altre problematiche, ad esempio il cancello deve restare sempre chiuso, anche quando il museo è aperto, e questo non aiuta”.
Nonostante questo, i dati del museo nel 2023 sono decisamente positivi da maggio (fine delle restrizioni Covid ) a dicembre i visitatori sono stati 9mila di cui 5mila studenti suddivisi in 215 classi per cui sono stati organizzati 171 laboratori per diciassette differenti tipologie. In crescita anche le visite extra scolastiche guidate che sono state 42, mentre 21 gli incontri organizzati con astrofili. Ampliata anche la collezione in esposizione con 41 nuovi esemplari tra acquistati e donati.
Nel Parco di Galceti sono stati recuperati 768 animali il 69% è stato rimesso in libertà dopo le cure necessarie, risultati meno incoraggianti per i visitatori. Per ora resta aperto soltanto per le scuole (1.750 gli studenti e 75 i laboratori organizzati) in attesa di poter separare la parte dedicata alle cure degli animali con quelle delle visite, come richiede la legge. Da sottolineare che lo scorso anno sono stati attivati anche tre inserimenti socio terapeutici, quattro tirocini universitari e tredici messe alla prova.
L’Istituto geofisico della Toscana che gestisce le 21 stazioni sparse nella regione , nel corso del 2023 ha registrato 2.700 eventi sismici, ha attivato ventidue interventi di manutenzione e ventiquattro laboratori . Mentre dal 2 novembre, giorno dell’ alluvione, i geologici sono ancora impegnati nelle analisi delle criticità del territorio.
alessandra agrati
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