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A maggio la riapertura al traffico del sottopasso di via Ciulli


Stamani il sopralluogo al cantiere dei lavori di ripristino all'arteria tra Narnali e Galciana. Dopo 14 anni dal sequestro probatorio, la riattivazione avverrà dopo il collaudo della cassa d'espansione da 18mila metri cubi alla nuova palazzina dell'ospedale Santo Stefano. L'esperto spiega perchè queste opere non bastano a compensare eventi come quello del 2 novembre


Eleonora Barbieri


Lavori terminati ad aprile, riapertura al traffico a maggio. E’ la tempistica dettata dai tecnici che stamani, 6 febbraio, con il sindaco Matteo Biffoni e l’assessora Cristina Sanzò, hanno effettuato un sopralluogo al cantiere del sottopasso di via Ciulli che collega Narnali alla zona ospedaliera e che è chiuso da quasi 14 anni. Tanto è passato da quando tre donne cinese morirono annegate dopo essere rimaste bloccate con la loro auto nel sottopasso allagato dalle acque del Vella. Era il 5 ottobre del 2010. Da quella tragica notte la magistratura è stata inflessibile sul dissequestro dell’infrastruttura bocciando tutti i progetti di messa in sicurezza presentati dal Comune perché ritenuti non adeguati a garantire l’incolumità pubblica. Fino all’anno scorso quando è stato presentato un intervento molto più corposo che mette in connessione il sottopasso con la vasca d’espansione da 18mila metri cubi appena realizzata davanti all’eliporto dell’ospedale da parte dell’Asl in funzione della nuova palazzina da 112 posti letto. Un intervento pensato per eventi con tempo di ritorno di 30 e 200 anni e durate da 1 a 36 ore che ha convinto i giudici a dare il via libera per il dissequestro.

Nei prossimi 60 giorni il sottopasso sarà tirato a lucido e dotato di una nuova impiantistica elettro-idraulica per tenerlo all’asciutto. Le ditte a lavoro sono due: una per la parte impiantistica e una per quella stradale con rifacimento dell’asfalto e delle canalette e la pulizia delle caditoie. Costo complessivo 200mila euro. In caso di necessità, queste acque e quelle del Vella saranno convogliate nella vicina vasca d’espansione attraverso un sistema di portelle. Collegamento che sarà realizzato in questi due mesi. Al termine i collaudi di tutto. Se l’esito sarà positivo potrà essere dato il via alla riapertura al traffico del sottopasso che tornerà a essere a doppio senso.

“E’ stato un lungo percorso in cui non ci siamo certo limitati ad aspettare, ma abbiamo anzi fatto proposte e progetti per la riapertura alla magistratura che aveva sequestrato il sottopasso – dice il sindaco Matteo Biffoni – Finalmente lo scorso anno dopo tante richieste siamo riusciti ad ottenere il dissequestro grazie alla presenza della cassa di espansione, che è utile per la nuova palazzina dell’ospedale ma anche per il sottopasso di via Ciulli.  La Corte d’Appello di Firenze infatti non ha disposto il dissequestro finché non ha ritenuto che ci fossero le condizioni materiali di massima sicurezza e anche a noi non interessa solo riaprire la strada,  ma farlo garantendo che non ci siano rischi per nessuno anche in casi di eventi importanti dal punto di vista meteorologico”.

L’ingegner David Malossi, responsabile dei lavori sia al sottopasso che alla vasca, chiarisce che entrambi gli interventi non bastano a compensare eventi atmosferici eccezionali come quello del 2 novembre scorso: “Su tutti pluviometri della Vallata sono stati registrati numeri che sono sopra i 500 anni di frequenza di accadimento che non sono i numeri di dimensionamento di opere di questo genere. Sono piovuti in 5 ore circa 20 cm di acqua, un quarto di quello che piove in un anno. Quindi quello che è successo è ingestibile da tutti i punti di vista e ha bisogno di una programmazione estremamente più complessa e costosa. A seguito di questi eventi, la Regione sta aggiornando i parametri per il calcolo delle frequenze per determinare l’effettiva intensità di pioggia di progetto. Le intensità e le altezze di pioggia infatti, sono molto aumentate in questi 10 anni”.

(e.b.)

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