Sul servizio 118 i nodi vengono al pettine anche nella zona medicea. E’ in arrivo il taglio della postazione medica h24 da Poggio a Caiano e da Carmignano. Regione e Asl Toscana Centro avrebbero voluto far partire la scure già circa un anno fa, ma poi la dura reazioni dei sindaci Puggelli e Prestanti portò a un ripensamento. A quanto pare si è trattato solo di una toppa temporanea. Ora ci siamo. Si parla del 31 marzo ma secondo alcuni l’uscita dai turni potrebbe diventare realtà già dall’inizio del prossimo mese. Giovedì scorso si è tenuta una riunione con Regione, Asl e le amministrazioni comunali medicee. Una circostanza resa pubblica da Fratelli d’Italia attraverso una nota stampa in cui si manifesta tutta la preoccupazione per le ripercussioni sulla popolazione: “La rimodulazione andrà a colpire in profondità soprattutto il Comune di Carmignano dove non solo scomparirà il medico a bordo ma non è previsto neppure la figura di infermiere ad orario parziale e di sostegno alle squadre di volontari con certificazione Blsd”.
Di fronte alla mancanza di medici d’emergenza, la riforma regionale prevede la razionalizzazione delle postazioni sulla base dei criteri stabiliti dalla legge nazionale. Nelle zone dove è possibile togliere il medico si prevede la sostituzione con l’infermiere a parità di orario. Sia pur di diversa formazione, entrambe le figure professionali costituiscono infatti unità di soccorso avanzato. Questo significa che una volta perso il medico, la zona medicea avrà a disposizione un infermiere h24. Sarà posizionato a Poggio a Caiano nella sede della Misericordia dove è presente un presidio di primo soccorso. In caso di necessità il medico arriverà da Campo Bisenzio dove a breve dovrebbe essere attivata la l’automedica. “Siamo davanti a uno scenario da brividi. – afferma Giovanni Sardi, coordinatore della zona e consigliere comunale di Carmignano – Anche se Poggio manterrà un pronto intervento dotato di infermiere h24 l’intera area medicea che oggi conta 25 mila abitanti resterà sguarnita di medico a bordo e subirà soprattutto nelle frazioni e negli abitati più isolati come Bacchereto, Spazzavento, Poggio alla Malva, Artimino e Santa Cristina, un inevitabilmente dilatarsi dei tempi per l’arrivo dei soccorsi che nei casi più gravi dovranno gioco forza arrivare da Prato o Campi Bisenzio”.
Fratelli d’Italia sottolinea anche quanto questa decisione comporterà un aumento delle responsabilità per le ambulanze Blsd composte da soli volontari, adeguatamente formati ma volontari. Un tema che abbiamo già toccato quando la scure della Regione e dell’Asl si è abbattuta su Montemurlo e su Vaiano. “Esiste una profonda riflessione morale sulla responsabilità che Asl scarica direttamente sulle spalle dei volontari che interverranno nelle situazioni di emergenza senza medico o infermiere a sostegno. Davanti ad un territorio cosi esteso e frazionato e ad una popolazione residente che invecchia sempre di più questa scelta non farà altro che velocizzare quel processo di allontanamento delle periferie rispetto ai centri urbani incentivando lo spopolamento dei piccoli paesi e dei nostri borghi”.
Il coordinatore provinciale del partito di Giorgia Meloni, Matteo Mazzanti chiama in causa il presidente della Provincia, Simone Calamai: “Un altro schiaffo alla nostra provincia e un’altra riprova che il peso di Calamai nelle decisioni che interessano realmente le persone, è relativamente basso. Al netto dei proclami, non sono state trovate nel tempo soluzioni. Questa situazione è l’ultima nel tempo, ma il danno era già ampiamente previsto”.
(e.b.)