Tragedia Macrolotto, i processi
Sono due i procedimenti penali nati in seguito alle indagini sul tragico rogo della Teresa Moda, costato la vita a sette operai cinesi. In uno sono imputati i tre gestori cinesi dell'azienda, nell'altro i due fratelli pratesi titolari del capannone.
Rese note le ragioni che hanno convinto i giudici della Suprema Corte ad annullare la condanna a carico dei proprietari dell'immobile nell'incendio del quale, il primo dicembre 2013, morirono sette operai della confezione Teresa Moda
Annullata senza rinvio la sentenza di Appello che, pur scontando la pena di primo grado assolvendo i fratelli Pellegrini dall’accusa di incendio colposo, li aveva condannati a 4 anni per omicidio colposo plurimo. Il destino dei due immobiliaristi è stato ribaltato. Si chiude definitivamente la vicenda giudiziaria per la morte di sette operai cinesi
Il primo dicembre 2013 l'incendio della confezione Teresa Moda uccise sette delle undici persone che dormivano nel capannone. Cinque le persone finite a processo. Le due titolari dell'azienda, condannate anche dalla Cassazione, sono tornate in Cina e di entrambe si sono perse le tracce
Respinta la ricostruzione della difesa secondo la quale le due cinesi non avevano gli strumenti – conoscenza delle leggi e padronanza della lingua italiana – per maturare la giusta consapevolezza rispetto alle violazioni contestate.
Lin Youlan e Lin Youli condannate in via definitiva per la tragedia del primo dicembre 2013. Nel rogo della confezione Teresa Moda morirono sette operai. Respinta la richiesta della difesa di una riduzione della pena. Le due imputate sono attualmente in Cina dopo la revoca del divieto di espatrio
Il procuratore generale ha chiesto di confermare la condanna a sei anni e sei mesi inflitta dal tribunale di Prato. Massimo e Giacomo Pellegrini sono i proprietari del capannone di via Toscana nel quale morirono sette operai cinesi
Prima udienza per la revocatoria degli atti con cui uno dei proprietari del capannone di via Toscana nel quale morirono sette operai, ha destinato un appartamento alle figlie e ceduto quote societarie ad un acquirente. Il procedimento è stato promosso dagli avvocati che assistono i parenti delle vittime
L'avvocato Tiziano Veltri, che cura gli interessi dei parenti delle sette vittime del rogo di via Toscana, chiede al giudice di revocare gli atti attraverso cui Giacomo Pellegrini ha destinato alle figlie un appartamento e ceduto quote societarie ad un acquirente. "Quei beni servono a risarcire le parti civili"
I giudici della Corte d'appello hanno confermato le condanne inflitte dal tribuanle di Prato alle sorelle Lin You Lan e Lin Youli per la morte di sette operai nel rogo del capannone di via Toscana che ospitava la confezione Teresa Moda. Assolto Hu Xiaoping, marito di una delle due, condannato in primo grado a 6 anni e mezzo.
E' cominciato a Firenze il processo di secondo grado alle sorelle Lin You Lan e Lin Youli e al marito di quest'ultima Hu Xiaoping per la morte dei sette operai avvenuta il primo dicembre 2013. L'Appello arriva a un anno e mezzo dalla sentenza del tribunale di Prato
A meno di un mese dalla condanna dei proprietari del capannone distrutto dall'incendio che il primo dicembre 2013 fece sette morti, il giudice Fanales ha depositato le motivazioni
La sentenza ha dato ragione alla procura. "Inutile nascondersi - il commento del procuratore capo Nicolosi - questa via processuale ha un risvolto significativo e afferma un principio di diritto importante". La difesa: "Non si può allargare il campo della responsabilità in assenza di norme chiare e precise che diano un indirizzo a qualsiasi cittadino"
Il giudice Fanales li ha riconosciuti colpevoli per la morte dei sette operai cinesi della confezione Teresa Moda. La pena è superiore a quanto chiesto dall'accusa. Sentenza destinata a fare giurisprudenza, la prima del genere a Prato. "Prima di affittare, i proprietari devono rendere sicuri i capannoni"
Ultima udienza prima della sentenza. Oggi è stata la volta dei difensori dei fratelli Massimo e Giacomo Pellegrini che hanno chiesto l'assoluzione "perché il fatto non sussiste". Le accuse dopo l'incendio nel loro capannone che provocò la morte di sette operai: omicidio colposo plurimo, incendio colposo aggravato e lesioni gravi
Oggi, al processo a carico dei proprietari dell'immobile di via Toscana distrutto dall'incendio costato la vita a sette operai della confezione Teresa Moda, hanno parlato gli otto avvocati di parte civile. Si sono costituiti in giudizio Comune, Inail, sindacati, l'unico operaio sopravvissuto e 19 tra parenti di primo e di secondo grado delle vittime. L'avvocato della Cgil: "Rilevo l'assenza dell'Unione industriale pratese"
Mano pesante del sostituto procuratore Lorenzo Gestri nei confronti dei fratelli titolari del capannone dove morirono sette operai nell'incendio della ditta Teresa Moda.
Dopo venti udienze in un anno e mezzo è vicino all'atto finale il processo che per la prima volta vede alla sbarra due imprenditori chiamati a rispondere degli abusi edilizi trovati all'interno della loro proprietà data in affitto all'impresa cinese e delle conseguenze che gli abusi hanno determinato. Nelle prossime udienze toccherà alle parti civili e alla difesa
Ultima puntata del processo a carico della proprietà del capannone distrutto dall'incendio del primo dicembre 2013 che provocò la morte di sette operai cinesi. Schermaglie tra accusa, difesa e parti civili su questioni prettamente tecniche: il rilascio del certificato di agibilità dell'immobile e il danno biologico riconosciuto dall'Inail all'unico sopravvissuto
Slitta ancora la fine del processo a carico dei fratelli Pellegrini per l'incendio che il primo dicembre 2013 provocò la morte di sette operai della confezione Teresa Moda. L'avvocato del Comune di Prato, costituito parte civile, ha prodotto documenti relativi al progetto, alla concessione edilizia e al parere dei vigili del fuoco che potrebbero scombinare tutto
In questi giorni l'amministrazione ha dato mandato a Sori di attivare le procedure per la riscossione coattiva di 54mila euro. I tre imprenditori cinesi sono stati condannati in primo grado per l'incendio costato la vita a sette operai. Nella sentenza anche le provvisionali da corrispondere alle parti civili: oltre al Comune figurano Cgil, Filctem Cgil, Cisl, Uil, Inail, l'operaio sopravvissuto e due parenti delle vittime
La malattia dell'operaio superstite è durata 83 giorni e l'Inail ha anche accertato un danno biologico pari all'otto per cento. Ecco che l'accusa di lesioni lievi è stata modificata in lesioni gravi. Il sopravvissuto, dunque, potrà chiedere il risarcimento anche senza aver presentato querela. La mossa a sorpresa della parte civile Inail ha provocato il rinvio dell'udienza di oggi
Ultima udienza del dibattimento del processo a carico dei proprietari del capannone che ospitava la confezione Teresa Moda. Il dottor Begliomini, testimone citato dalla difesa: "Monossido di carbonio e cianuro hanno la potenza di inibire in pochi secondi qualsiasi reazione e portano alla morte in pochi minuti". Il 23 novembre al via le discussioni con la requisitoria del pm Lorenzo Gestri
Nuova udienza del processo a carico dei fratelli Pellegrini, proprietari del capannone di via Toscana che ospitava la confezione Teresa Moda. In aula i consulenti della difesa che hanno passato in rassegna carte, conti e rapporti delle società gestite dai due immobiliaristi. Circa il 10 per cento l'incidenza delle locazioni cinesi rispetto al volume complessivo dei ricavi
E' stato il giorno del direttore dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro che ha elencato la previsione di spesa in favore dei superstiti. Botta e risposta con la difesa degli imputati. In aula anche due consulenti Inail che a proposito del soppalco hanno detto: "Ha esaltato il rischio incendio e raddoppiato le conseguenze"
Prima udienza dopo la pausa estiva per il processo a carico dei fratelli Pellegrini, proprietari dell'immobile che ospitava la confezione Teresa Moda. Sentiti quattro familiari delle vittime che, dopo aver sottoscritto un accordo in Cina, hanno ricevuto 100mila euro di risarcimento dai gestori della ditta con la promessa di non avanzare altre richieste
Ultima udienza prima della pausa estiva. Il professionista, sentito nel corso delle indagini preliminari, non disse di un sopralluogo in una delle proprietà della Mgf. Diversi i testimoni che sono sfilati davanti al giudice Fanales e al pm Gestri. Gli uomini del nucleo polizia tributaria della guardia di finanza hanno ricostruito la vita economica e finanziaria della Teresa Moda
L'immobile si trova in via Val d'Aosta ed è intestato per metà al marito di Lin You Lan, gestore di fatto della confezione Teresa Moda. Era stato sequestrato dal gip.
Nuova udienza del processo a carico dei fratelli Massimo e Giacomo Pellegrini, proprietari del capannone che ospitava la confezione Teresa Moda distrutta da un incendio il primo dicembre 2013. Sette le vittime. Il capo della Squadra mobile Nannucci ha ripercorso le indagini: "Il consolato due giorni dopo ci fornì l'elenco ufficiale dei morti, poi più niente"
Il commissario Flora Leoni oggi in aula per rispondere alle domande del pm Gestri, del giudice Fanales e dei difensori dei fratelli Pellegrini. "L'interforze aveva controllato diverse proprietà affittate a cinesi e dunque l'immobiliare era conosciuta. Non c'erano però stati accessi in via Toscana". Sentito anche l'architetto Alessio Cantini. Schermaglia sulle intercettazioni telefoniche
Il funzionario del Dipartimento di prevenzione della Asl 4 ha testimoniato oggi al processo a carico dei fratelli Pellegrini, proprietari dell'immobile che ospitava la Teresa Moda: "Avviammo le procedure previste quando un incendio interessa parti in amianto". Sentito anche un tecnico dei vigili del fuoco: "Tante irregolarità e nessun adempimento burocratico svolto presso il nostro comando dai titolari dell'attività"
All'udienza di oggi del processo a carico dei fratelli Massimo e Giacomo Pellegrini, proprietari dell'immobile che ospitava la Teresa Moda, è stato sentito Federico Baldesi, il perito che nel 2010 redasse il documento di valutazione rischi. "Quando entrai rimasi perplesso e per questo sui miei appunti scrissi le parole 'schiavi' e 'disastrati'". Sentito anche l'operaio che si salvò perché quella notte andò a dormire dalla fidanzata nella fabbrica di fronte
Sequestro conservativo per il capannone di via Val d'Aosta che nelle settimane successive alla tragedia fu utilizzato come punto di appoggio dai parenti delle vittime arrivati dalla Cina. Il provvedimento blocca la possibilità di vendita. Il tribunale ha ritenuto l'immobile strumentale allo svolgimento dell'attività imprenditoriale di Lin You Lan seppur intestato ad un'altra persona
Nuova udienza del processo con rito immediato a carico dei fratelli Massimo e Giacomo Pellegrini, proprietari del capannone che ospitava la confezione Teresa Moda. Sentito per 4 ore l'unico operaio sopravvissuto che ha riconosciuto in una foto l'uomo che andò a vedere le infiltrazioni d'acqua
Il pubblico ministero duro con l'amministratore di condominio che, ribaltando quanto dichiarato alla polizia dopo l'incendio, ha detto di essere entrato nel capannone a gennaio 2010 e di non aver visto i soppalchi. "Circostanza smentita - ha detto il pm - dai documenti di Asm datati 2009"
Giornata dedicata alle testimonianze del consulente del lavoro e dell'amministratore di condominio. L'accusa ha incalzato i testi e alla fine ha chiesto la trasmissione in procura delle dichiarazioni rilasciate dai consulenti della ditta
Il Comune ha ricevuto un risarcimento di 50mila euro. Enrico Rossi: "Una sentenza importante". Soddisfatta la Cgil: "Condannato l’intero sistema produttivo illegale". Donzelli: "Applicare le norme antimafia".
Il giudice Isidori ha inflitto 8 anni e 8 mesi di reclusione a Lin You Lan, 6 anni e 10 mesi alla sorella Lin Youli e 6 anni e 6 mesi al marito di quest'ultima Hu Xiaoping. Il processo si è celebrato con rito abbreviato. La difesa annuncia ricorso in Appello. Ancora in corso quello ai fratelli proprietari del capannone.
L'inchiesta sul rogo della Teresa Moda avrebbe spinto la procura ad approfondire il rapporto tra imprenditori cinesi e professionisti italiani. Un rapporto più volte richiamato durante il processo ai confezionisti, nella requisitoria del pm Gestri e nell'arringa dell'avvocato Zanobini. Al momento non ci sono né conferme né smentite
Gli avvocati Gabriele Zanobini e Giancarlo Geri hanno cercato di smontare la tesi dell'accusa: "Non stiamo parlando di imprenditori capaci e consapevoli, Lin You Lan è una ex contadina della Zhejiang che ha impiantato un'attività affidandosi a professionisti che invece sapevano e hanno fatto finta di niente. A Prato ha regnato una grande ipocrisia"
Lin You Lan, imputata con la sorella e il cognato nel procedimento parallelo e per la quale il pm ha chiesto una condanna a 10 anni e 8 mesi, sta raccontando i suoi rapporti con Massimo e Giacomo Pellegrini, proprietari del capannone distrutto dall'incendio che il primo dicembre dello scorso anno provocò la morte di sette operai. Oggi le deposizioni di un ex dipendente Sori e di un dipendente dell'ufficio Tia di Asm che misurarono il soppalco al fine del calcolo della tassa sui rifiuti
A un anno esatto dalla tragedia, nuova udienza del processo con rito abbreviato a carico dei tre gestori della confezione andata a fuoco esattamente un anno fa. Sette le vittime. Gli interventi degli avvocati del Comune di Prato, Inail, Cgil, Cisl, Uil e di alcuni dei familiari e dell'unico operaio che riuscì a mettersi in salvo
E' durata sei ore la requisitoria del pubblico ministero Lorenzo Gestri al processo che vede imputati i gestori della confezione dove un anno fa morirono sette operai. Le richieste: 10 anni e 8 mesi per Lin You Lan, 8 anni ciascuno per Lin Youli e Hu Xiaoping, i coniugi che riuscirono a scampare alla morte
Davanti al giudice è comparsa oggi Lin Youlin: lei, il marito e i loro due figlioletti si salvarono perché dormivano al piano terra del capannone di via Toscana. La donna, smentendo il marito, ha detto del progetto di aprire una stireria: "Ci voleva un prestanome a cui avremmo dato circa 5mila euro l'anno. Sui muri di Chinatown avevamo già pubblicato annunci per trovare operai"
Oltre otto ore di interrogatorio per Lin Youlan, imputata assieme alla sorella e al cognato per l'incendio della confezione Teresa Moda e la morte di sette operai. Al giudice ha detto che la proprietà dell'immobile sapeva del soppalco e, parlando del risarcimento ai parenti delle vittime, ha fatto emergere il coinvolgimento del traduttore impegnato nell'udienza della scorsa settimana
Da sette mesi agli arresti domiciliari assieme alla moglie Lin Youli e alla cognata Lin You Lan, è comparso davanti al giudice Isidori Hu Xiaping. Incalzato dalle domande di accusa e parti civili, ha raccontato le condizioni di lavoro nel Teresa Moda: "Tredici ore in media al giorno, vitto e alloggio garantito. Gli operai dormivano nelle stanzette del soppalco"
Gennaro Senatore arrivò in via Toscana intorno alle 8. "Via via che scorgevamo un corpo, aspettavamo l'autorizzazione della procura per rimuoverlo e consegnarlo alla polizia scientifica. Alle 13 cominciammo ad avere ragione dell'incendio, alle 19 spegnemmo gli ultimi focolai mentre l'intervento di bonifica andò avanti fino al pomeriggio del giorno dopo"
Non sono mancate le schermaglie tra accusa, difesa e parti civili. Le ultime prima dell'avvio dell'esame dei testimoni, un centinaio in tutto. Sentiti oggi il primo poliziotto che arrivò sul posto e uno dei vigili del fuoco che lavorò ininterrottamente per un giorno e mezzo. "Recuperavamo i cadaveri e li consegnavamo alla polizia scientifica", ha ricordato
I familiari delle sette vittime non si sono costituiti parte civile contro gli imputati connazionali in virtù del risarcimento già ottenuto. Lo hanno fatto, invece, i parenti di secondo grado e l'unico sopravvissuto alla tragedia. Tra le parti civili, come nel processo a carico dei proprietari dell'immobile, Comune, sindacati e Inail. Prossima udienza il 29 settembre
È cominciato stamani davanti al giudice monocratico Fanales il processo con giudizio immediato a carico dei fratelli Giacomo e Massimo Pellegrini, soci dell'immobiliare proprietaria del capannone dato in affitto alla confezione Teresa Moda, distrutta dal fuoco lo scorso dicembre. Sette le vittime: i familiari si sono costituiti parte civile
Alla sbarra i fratelli Giacomo e Massimo Pellegrini, che saranno giudicati con rito immediato. Il Comune si costituirà parte civile sia nel processo che inizia domani sia in quello ai tre cittadini cinesi, gestori di fatto della Teresa Moda, che saranno giudicati con rito ordinario.
La decisione sarà ufficializzata domani nonostante l'Ufficio legale abbia evidenziato l'assenza dei presupposti giuridici. Il sindaco vuole però dare un segnale politico. Il processo vede come imputati i due fratelli italiani proprietari del capannone che ospitava la Teresa Moda.
Il provvedimento riguarda i due fratelli italiani proprietari del capannone e i tre cinesi ritenuti i gestori di fatto dell'attività "Teresa Moda" per la quale lavoravano i sette operai periti nell'incendio del 1 dicembre scorso
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