Inchiesta shock: donna ha un figlio dal ragazzino 14enne a cui dà ripetizioni
Una donna di 31 anni è stata indagata e messa agli arresti domiciliari con la grave accusa di aver avuto rapporti sessuali con un ragazzino dal quale ha poi avuto un figlio. Il ragazzo aveva 14 anni al momento del concepimento ma, secondo gli inquirenti, i rapporti sono iniziati già mesi prima quando la 31enne, di professione oss, dava ripetizioni di inglese al giovane.
Le motivazioni della sentenza di secondo grado che ha confermato la condanna per la donna, oggi 34enne, che ha abusato del giovane cui dava ripetizioni. La relazione iniziata nel giugno 2017, il giorno prima degli esami di terza media.
I giudici di secondo grado hanno ridotto di appena 15 giorni la pena: la 34enne, accusata di atti sessuali e violenza sessuale per induzione su minore, dovrà scontare adesso 6 anni e cinque mesi e mezzo di detenzione. Decisa una provvisionale di 50mila euro per le parti civili
In primo grado era stata condannata dal tribunale di Prato, con rito abbreviato, a 6 anni e 6 mesi. Condannato anche il marito
Il giudice Daniela Migliorati ha depositato le motivazioni della condanna inflitta alla 32enne e al marito: "Un minore non si tocca e invece il ragazzo era diventato oggetto delle morbose attenzioni della donna".
La donna si è costituita parte civile assistita dall'avvocato Roberta Roviello: "Non c'è risarcimento che possa rimediare al danno fatto". L'imputata ricorrerà in Appello: "Mi tengo la mia verità che però non posso dire".
Il Tribunale ha accolto quasi in pieno la richiesta dell'accusa. Un anno e 8 mesi anche per il marito che aveva riconosciuto quel bambino come suo pur sapendo di non essere il padre naturale.
Grande attesa per il destino della donna che ha avuto un figlio dal ragazzino a cui dava ripetizioni di inglese in vista dell'esame di terza media, e del marito accusato di essersi assunto la paternità sapendo di non essere il padre naturale
Conclusa la requisitoria dei pubblici ministeri Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli. La parola passa alla parte civile e alla difesa. Nei prossimi giorni la sentenza. La donna, nell'estate nel 2017, ha avuto un figlio dal ragazzino a cui dava ripetizioni di inglese per prepararlo all'esame di terza media, mentre il marito è accusato di aver assunto la paternità pur sapendo di non essere il padre naturale
Si avvia alla conclusione il processo alla donna e al marito. Il neuropsichiatra Renato Ariatti ha escluso un vizio di mente. A metà marzo la discussione con le richieste dei pubblici ministeri, della parte civile e della difesa e tra un mese la sentenza.
Nuova udienza del processo a carico della donna di 31 anni che ha avuto un figlio dal giovane a cui dava ripetizioni di inglese. Sul banco degli imputati anche il marito che deve rispondere di alterazione dello stato civile. Sentenza a marzo
Depositata la consulenza disposta dal tribunale per valutare il grado di capacità di intendere e volere della donna nel momento in cui i fatti sono stati commessi. Lunedì nuova tappa del processo.
Il processo prosegue senza intoppi: è stato deciso di congelare fino al termine del dibattimento la decisione sull'eccezione di incostituzionalità sollevata dagli avvocati della coppia.
Accusa e difesa hanno depositato le memorie per controbattere alla questione di legittimità sollevata dagli avvocati della donna che nell'estate 2018 ha partorito un figlio dal ragazzino a cui dava ripetizioni di inglese. In ballo la norma che sanziona il sesso con i minori di 14 anni. Il tribunale deciderà il 20 gennaio
Gli avvocati che difendono la trentunenne accusata di atti sessuali e violenza sessuale per induzione su minore hanno sollevato una questione di legittimità costituzionale ritenendo che la norma che punisce rapporti sessuali con giovani sotto i 14 anni sia superata. I giudici decideranno a gennaio
Altra udienza del processo alla trentunenne che la scorsa estate ha avuto un figlio dallo studente a cui dava ripetizioni di inglese. Sul banco degli imputati anche il marito che, quando ha dato il cognome al bambino, sarebbe stato a conoscenza della vera paternità
In qualità di prossimi congiunti della donna, i due si sono avvalsi della facoltà di non rispondere a differenza di quanto fatto nella primissima fase delle indagini. La scorsa settimana è cominciato il lavoro del neuropsichiatra che dovrà valutare la capacità di intendere e volere dell'imputata
Il processo, che si celebra a porte chiuse, è entrato oggi in una fase cruciale. La donna ha confermato quanto contenuto nella denuncia alla polizia che ha dato il via all'inchiesta.
La sentenza arriverà a primavera del 2020 e non entro il prossimo dicembre come ipotizzato inizialmente. Il neuropsichiatra Ariatti, incaricato di valutare lo stato psichico dell'imputata al momento dei fatti, ha chiesto 120 giorni di tempo per consegnare la relazione al giudice
Moglie e marito presenti in aula. Lei è accusata di violenza sessuale per induzione e atti sessuali su minore, lui di alterazione dello stato civile. A valutare la capacità di intendere e volere della donna sarà lo psichiatra del processo Franzoni. La sentenza dovrebbe arrivare prima di Natale
Niente libertà per la donna arrestata tre mesi fa, accusata di violenza sessuale per induzione e atti sessuali su minore. Anche la procura ha espresso parere contrario. Lunedì si apre il processo. Sul banco degli imputati anche il marito accusato di alterazione dello stato civile
Lacuna procedurale fa saltare il rito che avrebbe permesso all'imputata di usufruire di uno sconto di pena. Il processo si aprirà il primo luglio davanti al giudice Francesco Gratteri. Stessa sorte per il marito accusato di alterazione dello stato civile
Stamani si è aperto il procedimento. La principale imputata, ancora agli arresti domiciliari, non si è presentata. Il coniuge prima di entrare in aula: "Mi sento il padre del bambino e sono sorpreso del mio coinvolgimento”. Udienza rinviata a venerdì per una questione tecnica relativa al rito abbreviato scelto dai coniugi
I legali della 31enne hanno avanzato la richiesta al giudice dopo quella della procura che vorrebbe invece il giudizio immediato: "Scelta frutto di una strategia processuale ben precisa".
Il gip ha accolto la richiesta della procura che accusa la 31enne di violenza sessuale e abusi su minore. I suoi difensori hanno ora 10 giorni di tempo per chiedere al giudice riti alternativi al processo con giudizio immediato.
In una dozzina di pagine i motivi che hanno spinto i giudici a confermare la misura cautelare degli arresti domiciliari alla trentunenne che lo scorso anno ha avuto un figlio dallo studente a cui dava ripetizioni per prepararlo all'esame di terza media. Gli avvocati avevano presentato ricorso
La procura ha contestato anche il reato di violazione di domicilio e un ulteriore caso di violenza sessuale per un episodio che sarebbe avvenuto a casa del ragazzino. La donna ha respinto gli addebiti.
Le dichiarazioni che lo studente ha reso al giudice in sede di incidente probatorio hanno spinto i sostituti Gestri e Boscagli, titolari dell'inchiesta, a richiamare la donna che dallo scorso 27 marzo è agli arresti domiciliari
L'operatrice sociosanitaria che lo scorso anno ha avuto un figlio dal ragazzino a cui dava ripetizioni di inglese per prepararlo all'esame di terza media, sarà presto convocata di nuovo dai magistrati. La donna, indagata per atti sessuali e violenza sessuale su minore, è agli arresti domiciliari
Incidente probatorio per raccogliere la testimonianza del giovanissimo che è diventato padre dopo la relazione con l'operatrice sociosanitaria che gli dava ripetizioni. Lo studente è stato ascoltato in modalità protetta con accanto uno psicologo. Gli avvocati della donna: "Ora la quiete dopo la tempesta". La procura: "Esito dell'interrogatorio pienamente soddisfacente"
E' iniziato l'incidente probatorio per raccogliere la testimonianza del giovanissimo che è diventato padre dopo la relazione con la 31enne che gli dava ripetizioni. Viene ascoltato in modalità protetta con accanto uno psicologo.
Il tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dai legali della 31enne accusata di atti e violenza sessuale sul minore. La procura ha introdotto nuovi elementi tra i quali le dichiarazioni di un'amica dell'indagata che ha detto di essere stata a conoscenza della relazione prima dei 14 anni del ragazzo
Stamani l'udienza davanti ai giudici del Riesame per la 31enne accusata di abusi su minore e violenza sessuale. Intanto il marito si è trasferito in un'altra casa con il figlio più grande. Il 15 aprile l'incidente probatorio con il ragazzino.
Stamani l'interrogatorio di garanzia per la 31enne arrestata con l'accusa di di violenza sessuale per induzione e atti sessuali sul ragazzino al quale dava ripetizioni di inglese. Gli avvocati difensori: "Confidiamo nella scarcerazione da parte del Riesame, la signora ha offerto tutta la collaborazione necessaria per chiarire la verità dei fatti, ora confidiamo nella scarcerazione da parte del Riesame"
E' ad un punto cruciale l'inchiesta sulla operatrice sociosanitaria di 31 anni che ha avuto un figlio dallo studente a cui dava ripetizioni e che la settimana scorsa è finita ai domiciliari. La procura intenzionata a stringere i tempi del processo con la richiesta di giudizio immediato. In programma anche l'interrogatorio della madre dell'indagata
Continua senza sosta l'inchiesta della procura di Prato che ieri ha portato ai domiciliari la trentunenne che ha avuto un figlio dal ragazzino a cui dava ripetizioni di inglese dopo la scuola. Il marito, indagato per alterazione dello stato civile, non si è presentato in procura dove era stato convocato per essere sentito dai magistrati
Agli atti dell'inchiesta i continui scambi su Whatsapp e Messenger con il ragazzo terrorizzato dalla possibilità che si venisse a sapere la verità. Il primo rapporto sessuale per gli inquirenti c'è stato quando lo studente aveva 13 anni.
Arresti domiciliari per l'insegnante di ripetizione che lo scorso anno ha avuto un figlio dallo studente che oggi ha 15 anni. Nel suo computer trovati accessi a siti pedopornografici e chat con altri minorenni
Emergono nuovi particolari dall'inchiesta della procura di Prato sulla relazione tra la trentacinquenne che ha avuto un figlio dallo studente a cui dava ripetizioni. I due hanno continuato a frequentarsi fino a pochi giorni fa. Centinaia i messaggi recuperati dal telefono della donna
Sfilata di testimoni davanti agli investigatori. Riscontri incrociati per accertare se i rapporti sessuali sono iniziati quando il ragazzo non aveva ancora compiuto 14 anni
Lunga deposizione (poi secretata) della donna davanti ai pm che indagano. L'esame dei tamponi prelevati al neonato avrebbe dato la conferma a quanto sostenuto dalla famiglia della vittima.
Stamani i legali della 35enne si sono recati a palazzo di giustizia per sollecitare i pm che indagano: "La nostra assistita è pronta a chiarire ogni punto". Intanto c'è attesa per l'esame del dna sul bambino che potrebbe essere nato dalla presunta relazione. Attesi ulteriori sviluppi. Non è escluso il coinvolgimento di altre persone.
Proseguono gli accertamenti per capire se ci sono stati rapporti sessuali e chi è il padre del bambino nato qualche mese fa. Per questo sarà decisivo il test del Dna già disposto dalla procura. La donna al Corriere della Sera: "Sono una mamma felicissima".
La delicata vicenda è al centro di un'inchiesta della procura che ha incaricato la Squadra mobile di fare tutti gli accertamenti del caso. La donna avrebbe conosciuto il ragazzino durante alcune lezioni di ripetizioni a casa.
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