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Virus Cina, Silli interpella il ministro sui rischi per Prato. Milone: “Limitare le manifestazioni del Capodanno cinese”


L'epidemia provocata da una nuova forma di coronavirus ha già fatto sei vittime e ha varcato i confini della Cina. Ma tra i residenti di origine cinese la vera paura è quella delle possibili ripercussioni economiche. Marco Wong: "La zona di contagio è molto lontana da Wenzhou"


Redazione


Le notizie sul diffondersi dell’epidemia scoppiata in Cina e causata da un nuovo coronavirus dello stesso ceppo della temuta Sars, hanno ripercussioni anche su Prato, dove l'incidenza della comunità cinese sulla popolazione totale è superiore al dieci per cento.
Il parlamentare Giorgio Silli annuncia un'interpellanza al ministro della Sanità Roberto Speranza, mentre l'ex assessore Aldo Milone chiede al sindaco Matteo Biffoni di prendere provvedimenti in vista delle imminenti celebrazioni del Capodanno cinese. Anche la deputata di Forza Italia Erica Mazzetti ha presentato un'interrogazione in Parlamento, al pari del capogruppo in Regione che ha interpellato l'assessore alla Santità Saccardi. In Consiglio comunale a Prato, invece, la consigliera Marilena Garnier e il consigliere Claudio Belgiorno hanno presentato un'interrogazione al sindaco. 
Il virus, scoperto per la prima volta nella città di Wuhan, provoca una grave forma di polmonite. Sono già sei le vittime del misterioso virus che ha varcato anche i confini della Cina, con casi segnalati in Thailandia, Giappone e Australia. In tutti i casi si trattava di visitatori provenienti dalal zona del contagio. A preoccupare è il fatto che, stando alle ultime notizie, il virus si propaga anche da uomo a uomo.
"Ho appena dato mandato al mio ufficio legislativo – dice Giorgio Silli – di interpellare il ministro della Salute riguardo alle ripercussioni che potrebbe avere nel nostro paese l’epidemia mortale di polmonite cinese. Questo sottolineando che la comunità cinese a Prato è numerosissima e che vi sono interscambi frequentissimi con la madrepatria".
Ancora più deciso Aldo Milone: "Non intendo lanciare allarmi ma solo un consiglio al sindaco Biffoni – scrive sulla sua pagina Facebook -. Non sarebbe il caso di limitare le manifestazioni, dove sono previste grandi aggregazioni, del prossimo Capodanno cinese? Anche in considerazione del fatto che in città ci sono tantissimi clandestini cinesi, di cui non sappiamo, tra l'altro, da quale città provengono e quando sono arrivati a Prato. Senza dimenticare i continui viaggi dei regolari tra la Cina e Prato". Nell'interrogazione protocollata da Marilena Garnier e Claudio Belgiorno, invece, si chiede al sindaco se ha avuto contati con ministero e Asl e cosa intende fare in vista del prevedibile afflusso di tanti cittadini cinesi per il Capodanno.

All'interno della comunità cinese, invece, più che a livello sanitario al momento a destare preoccupazione sono soprattutto i possibili "contagi" economici che il virus simile alla Sars scoperto in Cina potrebbero creare. A raccontarlo è Marco Wong, consigliere comunale di Prato della lista civica Per Biffoni, secondo cui la memoria degli effetti che la Sars provocò sull'economia tra i cinesi d'Italia sono ancora vividi. "Il virus, è un qualcosa di cui si parla nella comunità cinese di Prato – spiega -, soprattutto a livello social e suscita un po' di preoccupazione non tanto per il rischio di contagio, quanto per il fatto che si possa scatenare una paura collettiva con riflessi sull'economia, come successe in occasione della Sars quando moltissimi esercizi commerciali cinesi conobbero una crisi profonda e tanti dovettero anche cambiare lavoro. Un esempio sono gli effetti che la vicenda ha già avuto sulla borsa".     
"Questa comunque sembra una situazione diversa da quella della Sars – aggiunge – anche perché le autorità cinesi, forse facendo tesoro della passata esperienza, sembra si siano mosse con maggiore puntualità, prendendo misure precauzionali in anticipo rispetto a quanto avvenuto in passato". Inoltre, dice ancora Wong, "la città di Wuhan è abbastanza distante dalla zona di Wenzhou, il luogo da dove provengono gran parte dei cinesi residenti in Italia. Ci sono due ore di aereo di distanza, c'è praticamente un'Italia di mezzo".

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
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