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Verso il voto, i collegi uninominali pratesi messi tra i contendibili. Decisive le scelte dei candidati


Meglio il traino di un big nazionale o il radicamento sul territorio di un candidato locale? E' il dilemma che affligge in queste ore il Pd. Ieri l'assemblea provinciale sui 12 punti programmatici


Redazione


Il collegio uninominale alla Camera dove Prato è con Pistoia città e con il Mugello, è contendibile. Lo dice la nuova ricerca dell'istituto Cattaneo sulle previsioni del responso dei seggi alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre. Significa che il Pd non può sbagliare nemmeno una mossa nella scelta dei candidati o rischierà di ripetere il flop del 2018 quando il "papa straniero" Benedetto Della Vedova fu battuto da Giorgio Silli del centrodestra che stavolta ha ancora di più il vento in poppa.
Il dilemma è: c'è spazio per un nome locale o il territorio, come altri in Toscana, sarà usato, pur nell'incertezza del risultato, per paracadutare big nazionali, propri o degli alleati (tra cui il ministro Speranza o Marco Furfaro)? Meglio il traino di un nome importante o il radicamento sul territorio di un personaggio locale?
Nella rosa dei nomi proposti dal Pd di Prato al nazionale, è rimasta in piedi solo l'assessora comunale Benedetta Squittieri, forte del lavoro fatto in questi anni con le categorie economiche e sociali del distretto, mente dei progetti innovazione digitale. L'aiuta essere donna, meno appartenere alla stessa corrente, area dem, della senatrice Caterina Bini, sottosegretaria uscente, data per certa in buona posizione in un listino plrunominale.
All'assemblea provinciale organizzata ieri dal Pd pratese per presentare i dodici punti programmatici per la campagna elettorale, era presente Squittieri così come Davide Ragone, assistente giuridico del Pd in Senato, allievo di Amato e vicino a Letta, ma semi sconosciuto in città, cosa che suggerisce di piazzarlo in un listino plurinominale.
I prossimi giorni saranno decisivi ma è chiaro che in questo momento, dopo l'addio di Azione, Letta ha bisogno di comporre un puzzle di candidati che guardi anche al centro e non solo a sinistra.
La nuova indagine dell'istituto Cattaneo giudica contendibile ma tendente al centrodestra, anche il collegio uninominale al Senato, composto da tutta la zona nord della Toscana, da Prato fino a Massa. Il nome più quotato qui è quello del senatore Massimo Mallegni di Forza Italia, ma la certezza si avrà tra molti giorni e comunque solo dopo che il centrosinistra avrà posizionato le sue pedine. Un altro nome è quello di Maurizio Carrara della Lega, eletto nel 2018 a Pistoia.
Per il collegio alla Camera, Fratelli d'Italia potrebbe schierare Gianni Cenni, vicecoordinatore provinciale, mentre la Lega il parlamentare uscente Manuel Vescovi. E a proposito di uscenti. La deputata Erica Mazzetti è data per certa capolista nel listino plurinominale alla Camera, così come Giovanni Donzelli di Fratelli d'Italia che dovrebbe essere affiancata dalla giovane Chiara La Porta. Il senatore Patrizio La Pietra che nel 2018 vinse il collegio pratese-pistoiese al Senato, dovrebbe piazzarsi in un listino in posizione sicura. Più complicato il destino di Giorgio Silli, ora braccio destro di Toti. La sua ricandidatura potrebbe essere anche fuori Toscana, ma nel risiko delle candidature tutto è possibile.

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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