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Vaccini, gli imprenditori pratesi pronti ad aprire le porte delle loro aziende


Piace nel distretto la proposta di Confindustria nazionale di fare direttamente in ditta la vaccinazione dei dipendenti e dei loro familiari. L'obiettivo è accelerare e ridurre i tempi per tornare alla normalità


Redazione


Piace agli industriali pratesi l'idea di Confindustria nazionale di aprire le aziende per vaccinare dipendenti e familiari. Per ora resta un'idea, un'ipotesi visto la scarsità dei vaccini e I tempi incerti della fase con cui si inizierà la vaccinazione alla popolazione. “Quando arriveranno I vaccini – spiega Francesco Marini vicepresidente di Confindustria Toscana Nord – credo che sia un'opportunità quella di aprire le nostre aziende, si potrebbe creare una sorta di punto diffuso di vaccini. Questo potrebbe alleggerire il sistema nazionale e quindi procedere in modo più spedito nella campagna”.
Tra i punti da discutere anche il coinvolgimento dei medici competenti (d'azienda), gli spazi e come reperire i vaccini. “Il medico competente – spiega Raffaella Pinori della Pinori Filati – ci sta seguendo nella gestione dei casi Covid e quindi il suo coinvolgimento è una buona scelta. Il vaccino, anche per chi lavora nella produzione, è necessario. Spesso le quarantene si allungano per la mancata negativizzazione delle persone e questo inevitabilmente a ripercussioni sull' organizzazione della produzione”.
Assolutamente favorevole anche Andrea Cavicchi della Antilotex Flock: “Concordo con la proposta a livello nazionale che resta ad adesione volontaria, questo segnerebbe il cambio di passo necessario. Le aziende sono anche organizzate dal punto di vista informatico per la trasmissione dei dati. La produzione deve andare avanti in sicurezza”.
La vaccinazione come volano per il tessile è la base da cui parte Sauro Guerri di Progetto Lana: “La Cina e altri Paesi hanno ripreso in pieno la loro attività, il vaccino è la nostra speranza e quindi se con l'apertura delle aziende si velocizza l'intera campagna, piena disponibilità”.
Pronta ad aprire le porte della sua azienda anche Dalila Mazzi della Rifinizione Nuove Fibre: “Credo che sia un passaggio fondamentale per cercare di velocizzare l'immunità di gregge. Certo poi tutto il procedimento va organizzato e concordato”.
Per la Cgil il nuovo piano vaccinale sarà l’occasione per rivedere I protocolli anticovid che sono stati firmati in pieno lockdown, in una situazione completamente diversa. Procedure che hanno comunque funzionato visto che nel manifatturiero non si sono verificati focolai o situazioni preoccupanti. “L’idea di coinvolgere gli industriali nella campagna – spiega Lorenzo Pancini segretario provinciale – è da valutare. Per ora aspettiamo I vaccini, poi ci si potrà mettere insieme a un tavolo e aggiornare le procedure. E’ necessario che non si creino situazioni si disparità fra I lavoratori visto che non tutte le fasi della filiera possono attrezzarsi per vaccinare al loro interno, ad esmpio penso ai piccoli artigiani. Il nostro è un distretto e come si è operato a livello di filiera per I protocolli si potrebbe anche pensare a un modello simile per la campagna di vaccinazioni. La priorità è che arrivino I vacini e che siano vaccinati gli operatori socio sanitari, settore dove restano alti I casi di contagio, poi si organizzerà la fase successiva”.

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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