Ivana Acciaioli è entrata tra i magnifici 20 finalisti della popolare trasmissione di Sky. Il suo arrosto profumato alla salvia con tortino di patate ha conquistato tutti e quattro i giudici: Carlo Cracco, Bruno Barbieri, Joe Bastianich e (novità di quest'anno) Antonino Cannavacciuolo
C'è anche una aspirante chef pratese tra i 20 concorrenti ammessi alla fase finale della quinta edizione di Masterchef, il fortunato programma di cucina che va in onda su Sky e vede tra i giudici gli ormai popolarissimi Carlo Cracco, Bruno Barbieri, Joe Bastianich e (novità di quest'anno) Antonino Cannavacciuolo.
In lizza per il titolo di Masterchef 2016 c'è anche Ivana Acciaioli, ex maestra da poco in pensione, pratese doc, sposata con due figli grandi. La vigilia di Natale, nella prima puntata di questa nuova serie, Ivana ha conquistato il giudizio positivo dei quattro giudici presentando una sua ricetta: un arrosto profumato alla salvia con tortino di patate.
Il piatto è stato molto apprezzato dai giudici che hanno dato quattro sì. Simpatico il siparietto con Cracco e company che, giocando sulla professione di Ivana, si sono finti scolaretti indisciplinati.
"Ho custodito e amato la mia famiglia facendo diventare la cucina quotidiana una risorsa ed una ricchezza - dice di sé Ivana -. Non mi considero certo uno chef, non ne ho i titoli, né ho pretese di apparire "un'esperta di cucina", cerco di usare sapori tradizionali in modo personale, provo a confezionare piatti che siano una combinazione fra il consueto e il nuovo, non ho mai disprezzato, in quanto donna ma anche lavoratrice, la cucina rapida, ma non amo quella frettolosa. La cura degli ingredienti è una mia costante. Amo i sapori delicati, ma puliti e decisi e la leggerezza è una caratteristica dei miei piatti; infatti mi cimento nel ridurre i grassi al minimo, manifestando così il mio aspetto salutista. Credo fermamente che sia importante educare al gusto e per questo mi sono appassionata alla cucina ma anche per comunicare con gli altri, aspetto fondamentale della mia vita".
