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Saranno i magistrati di Bologna a giudicare l'operato di un avvocato pratese di 45 anni (attualmente sospeso dall'attività fino al prossimo settembre) e di un suo collega fiorentino di 44 accusati di truffa alle assicurazioni e falso per aver falsificato, e in certi casi "gonfiato", i certificati medici relativi a numerosi incidenti.
Il gup di Firenze Alessandro Moneti ha infatti accolto la questione di competenza avanzata in sede di udienza preliminare dai legali dei due avvocati. Il giudice ha emesso sentenza con cui ha dichiarato la propria incompetenza rimettendo gli atti alla procura competente, quella di Bologna.
Oggetto dell'inchiesta numerosi incidenti stradali che sarebbero stati "arricchiti" con certificati medici falsi o gonfiati, in modo da ingigantire i risarcimenti e lucrare soldi a discapito delle compagnie assicurative.
I legali degli indagati, gli avvocati Antonio Olmi e Michele Nigro, hanno sollevato la questione di competenza territoriale sottolineando l'impossibilità di stabilire il luogo di consumazione del reato più grave, il falso derivante dalla compilazione dei presunti certificati fasulli. In questi caso, spiega l'avvocato Antonio Olmi, la procura di Bologna diventa competente perché proprio nel capoluogo dell'Emilia Romagna si sarebbe consumato per la prima volta il secondo reato contestato, quello di truffa alle assicurazioni, con l'invio da parte dell'avvocato pratese indagato di una richiesta risarcitoria alla sede bolognese della Unipol.
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