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Troppe spese sui conti correnti, il tribunale condanna la BpVi a restituire 58mila euro a un cliente


Il giudice ha dato ragione ad un'azienda tessile che ha promosso la causa due anni fa dopo il tentativo di mediazione andato a vuoto. Avvocati pronti all'azione esecutiva per il recupero del credito: la banca, infatti, ad oggi non ha ancora pagato


Redazione


La Popolare di Vicenza è stata condannata dal tribunale di Prato a restituire ad un'azienda tessile 58.500 euro, vale a dire l'ammontare di interessi, competenze e costi addebitati su cinque conti correnti. In sostanza, il giudice ha stabilito che l'istituto di credito ha fatto pagare al cliente quasi 60mila euro di spese non dovute tra il 2001 (all'epoca CariPrato) e il 2010. La sentenza è stata pronunciata nelle settimane scorse dal giudice Raffaella Brogi. La causa civile è partita nel 2013 dopo che il tentativo di mediazione promosso dagli avvocati Luigi Bigagli di Prato e Lucio Russo di Benevento è andato a vuoto. I due legali chiedevano la restituzione di 82mila euro. Diverse le contestazioni mosse nei confronti della BpVi: applicazione di spese non pattuite, anatocismo (pagamento degli interessi sugli interessi), applicazione delle cosiddette valute fittizie e cioè l'accredito di somme poste nella disponibilità del cliente in data successiva a quella dell'operazione. Di più: “La banca ha addirittura proceduto ad antergare le operazione di addebito”. La BpVi si è costituita in giudizio, si è difesa e “trascorsi 30 giorni dalla sentenza – come spiega l'avvocato Bigagli – non ha impugnato il provvedimento”. E neppure ha pagato: “La banca non ha ancora provveduto al pagamento – aggiunge il legale – e stiamo approntando l'azione esecutiva per il recupero del credito”.   

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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