Proseguono le tensioni politiche tra il presidente della Regione Eugenio Giani e il sindaco di Prato Matteo Biffoni. Dopo lo scontro sui migranti, che secondo il governatore potevano essere messi nell'ex Creaf – proposta bocciata dal sindaco -, il campo di battaglia si sposta sul raddoppio di viale Leonardo da Vinci al Soccorso. Non perché i due esponenti di primo piano del Pd la pensino diversamente sul tunnel, ma bensì perché Giani sembra voler mettere il cappello sull'opera simbolo dei due mandati di Biffoni alla guida della città laniera proprio ora che siamo a un passo dallo sblocco operativo della situazione. E' atteso a giorni, infatti, il decreto ministeriale di Via. Senza questo “semaforo verde”, tutto è fermo. Ecco perché il comunicato inviato oggi, 23 maggio, dalla Regione appare come una fuga in avanti. Tanto più se si considera che il parere regionale, in sede di Via ministeriale, risale a fine marzo.
La novità starebbe nel fatto che in questi giorni la Giunta regionale ha dato parere favorevole all’opera in sede di conferenza dei servizi. Si specifica anche, ma è superfluo farlo, che tale via libera è condizionato alla Via nazionale. Nel comunicato regionale si aggiunge poi: “Ora sarà cura del Commissario straordinario nazionale Eutimio Mucilli (dirigente Anas) proporre l'intesa al Presidente della Giunta Regionale per l'approvazione conclusiva del progetto definitivo”. In realtà il progetto definitivo è quello oggetto di Via ministeriale. Caso mai la questione riguarda il progetto esecutivo. Che tra l'altro, per accorciare i tempi, potrebbe essere oggetto di appalto integrato (realizzato quindi da chi farà i lavori).
Giani comunque esprime la sua soddisfazione: “Siamo ad un punto di svolta molto importante – ha detto il presidente Eugenio Giani- . Si tratta di un’opera attesa e strategica, risolutiva per il territorio in cui io credo molto. Il progetto – ha spiegato Giani- fa parte del complesso di interventi finalizzati alla riqualificazione dell’itinerario Firenze-Prato-Pistoia-Bologna, che vogliamo realizzare attraverso un complesso anche più ampio di interventi che comprende l’ammodernamento e la messa in sicurezza dell’attuale tracciato della Porrettana e la riclassificazione dei tratti di strada che lo congiungono al casello di Firenze, quello di Prato-Calenzano sull’A1. Vanno lette in quest’ottica le due corsie per senso di marcia con l’interramento del tracciato attraverso una galleria artificiale. A questo punto, sotto la spinta del commissario , auspico che si faccia velocemente e si arrivi in tempi brevi alla fase esecutiva”.
Il commento di Biffoni è piccatissimo: "Sono felice che il Presidente Giani si sia iniziato a interessare del tunnel del Soccorso, cosa che faccio da otto anni ovvero da quando con l’assessore Barberis, nel febbraio 2015, raccontammo la nostra idea al ministro delle Infrastrutture Lupi. Poi quando abbiamo intercettato le risorse necessarie grazie all’allora sottosegretario Lotti e all’onorevole Giacomelli, a cui è seguito il passaggio della declassata all’Anas – che ha intanto il merito di averne una cura costante -, i lavori per le complanari e il pressing continuo per vedere andare avanti il progetto. Ne sono felice perché almeno con il Governatore potrò dividere le offese dei pratesi in fila, ora per il traffico poi per il cantiere, e le telefonate settimanali al commissario Mucilli. Sarei il primo ad essere felice se oggi ci fosse un passo avanti per lo sblocco del tunnel del Soccorso ma la delibera che una settimana fa è stata approvata dalla Giunta regionale è la conclusione della conferenza dei servizi, manca ancora la pubblicazione del decreto di Via che attendiamo da oltre un mese. Non parlerei di svolta, mi pare eccessivo e rischia di essere poco rispettoso per una comunità che aspetta da anni, ma di un ulteriore tassello posto da uno degli enti più importanti che deve essere coinvolto". Poi chiede a Giani la stessa attenzione sulle partite in sospeso di competenza diretta della Regione: "Colgo l’occasione per ricordare al Presidente, che si sta occupando di Prato con una certa attenzione, quali sono le opere per cui la Regione deve dare un’accelerata. A dicembre scorso è stato annunciato che a febbraio 2023 sarebbe stato aperto il cantiere per la nuova palazzina dell'ospedale, per la quale sono stati trovati i finanziamenti ancora una volta dal Comune sempre grazie all'allora sottosegretario Lotti e l'onorevole Giacomelli. Ancora non si vede nulla. Nello stesso contesto si annunciava il via alla gara d'appalto per realizzare il distretto di San Paolo, ma anche qui ancora niente. Il progetto dell’ospedale di prossimità al Pegaso è stato messo da Giani in un cassetto a favore dell’azzardata ipotesi di un Cas e sull'area dell'ex Misericordia e Dolce scontiamo un ritardo per il passaggio di proprietà di 4 anni. Sono il primo a comprendere le difficoltà della burocrazia, dei bilanci, della gran mole di lavoro da fare. Ma quando si parla di Prato non voglio né miracoli né annunci, voglio solo rispetto per la mia città".
Sullo sfondo di questo scontro, la candidatura a presidente della Regione del 2025. A quanto pare il bis di Giani non è così scontato e le possibili alternative lo preoccupano.
(e.b.)
