Preso a bastonate, violentato e bruciato alla testa con una pentola d'acqua bollente. E' quanto avrebbe subito un giovane detenuto dai compagni di cella nel suo breve periodo di detenzione nel carcere di Prato. Violenze e vessazioni ripetute che ha avuto il coraggio di denunciare, assistito dall'avvocato Olivia Nati.
Ora i due aggressori, italiani come lui, devono rispondere di tortura e violenza sessuale di gruppo. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Valentina Cosci. Nei giorni scorsi al Tribunale di Prato, si è svolto l'incidente probatorio durante il quale la vittima ha raccontato le violenze subite dietro le sbarre. Finito alla Dogaia per scontare una condanna definitiva a un anno e quattro mesi per furto, il giovane ha ottenuto la misura dell'affidamento in prova poco dopo. Quel breve periodo passato in carcere però, gli è costato caro a causa delle continue crudeli "attenzioni" ricevute da parte dei due detenuti che poi ha denunciato. Entrambi sono stati quindi, trasferiti in un altro carcere. A breve sapranno se il loro "curriculum vitae" si allungherà ulteriormente.
Torturato e violentato in cella da altri due detenuti, indaga la procura
La vittima è un giovane finito alla Dogaia per scontare una condanna definitiva per furto e poi ammesso all'affidamento in prova
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