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Texprint, il giudice del lavoro annulla il primo dei licenziamenti e ordina il reintegro del dipendente


Arriva la prima sentenza sul ricorso di urgenza presentato da uno degli operai licenziati dall'azienda. Esulta il Sì Cobas: "Riconosciuto quanto stiamo dicendo da mesi". L'azienda: "Impugneremo sentenza e continueremo a denunciare i reati commessi dai manifestanti"


Redazione


Prima vittoria in tribunale per i lavoratori della Texprint. Il Tribunale del Lavoro di Prato ha deciso sul primo ricorso di urgenza presentato da uno degli operai licenziati dall'azienda e ha stabilito che il licenziamento è illegittimo. Il lavoratore dovrà così essere reintegrato sul posto di lavoro con contratto a tempo indeterminato. La decisione si baserebbe sul fatto che l'azienda aveva fatto un licenziamento collettivo senza attribuire le singole responsabilità ad ogni lavoratore. Da qui la decisione di prendere in esame i singoli casi e valutare l'eventuale responsabilità del lavoratore e non del gruppo. Nelle prossime udienze verranno vagliate via via tutte le posizioni.
"La sentenza del giudice – si legge in una nota dei Sì Cobas – falcia tutte le accuse contro i lavoratori che da otto mesi lottano davanti ai cancelli della fabbrica. Cosa ci dice in concreto? Quello che noi diciamo da mesi. L'azienda ha inventato di sana pianta fatti mai avvenuti per giustificare il licenziamento dei lavoratori che hanno denunciato lo sfruttamento, addebitando a chi ha scioperato responsabilità di inesistenti “violenze” di cui, per l'appunto, non si è riusciti a produrre uno straccio di prova. Ma non solo: secondo il Tribunale le uniche condotte addebitabili a chi ha scioperato sono irrilevanti da un punto di vista disciplinare. In altre parole: l'unica “colpa” dei lavoratori è quella di aver esercitato il diritto di sciopero. Questo è bastato al giudice per decretare l'illegittimità del licenziamento, prima ancora di ogni valutazione sulla natura ritorsiva e discriminatoria".

Texprint fa sapere che "impugnerà tempestivamente" la sentenza e continuerà a denunciare in procura chi, come i manifestanti Si Cobas, "commette reati di violenza privata, danneggiamento doloso, diffamazione e calunnia". Così in una nota la stamperia pratese .    
"In merito al provvedimento di urgenza avanzato da un manifestante licenziato dalla Texprint – si legge nella nota della stamperia -, il giudice del lavoro, pur accogliendo l'istanza relativa a questa singola posizione, allo stato unica, visto che gli altri ex lavoratori non hanno presentato ricorso, ha precisato nel proprio provvedimento la sussistenza di condotte particolarmente violente con riferimento alla collettività dei manifestanti, confermando le denunce presentate da Texprint in questi mesi. Si Cobas – conclude la nota – scrive diffamando sui giornali che le denunce dell'azienda sono false ma ad oggi sono i manifestanti Si Cobas ad essere indagati per calunnia aggravata a causa delle false accuse relative al finto lancio dell'acido di cui avevano illecitamente e ingiustamente accusato un amministratore della Texprint".    
Sulla vicenda è intervenuto anche il Prc della Toscana che, in merito alla decisione del tribunale parla di "vittoria della civiltà. Plauso a Si Cobas, noi siamo e saremo dalla loro parte, per contribuire a connettere e far crescere la riconnessione sociale". 

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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