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Stadio a rischio inutilizzo, il centrodestra insorge: “Procedura poco chiara”. Intanto sfuma la Florentia femminile


I quattro gruppi d'opposizione hanno firmato un'interpellanza articolata in dodici domande per chiedere chiarimenti sull'attuale procedura per cercare un nuovo gestore e sui costi dell'impianto


Redazione


Il centrodestra vuole vedere chiaro nel presente e nel futuro dello stadio Lungobisenzio. Dopo l'articolo di Notizie di Prato sui numerosi nodi da sciogliere per dare un gestore all'impianto o comunque per "riempirlo di contenuti" dopo oltre due anni di chiusura (LEGGI),  ieri 19 luglio, i quattro gruppi d'opposizione  di questa compagine politica hanno presentato un'interpellanza. Primo firmatario è il capogruppo di Fratelli d'Italia, Claudio Belgiorno, seguito dai colleghi della Lega, Patrizia Ovattoni, della lista Garnier sindaco, Marilena Garnier, e della lista Spada sindaco, Daniele Spada.  
Dodici le domande rivolte alla giunta Biffoni per avere chiarimenti sulla procedura adottata dal Comune per trovare un gestore, sul ruolo dell'Audax Zenith, unico partecipante alla manifestazione d'interesse che probabilmente non andrà oltre questa fase, e sui costi che tale impianto comporta sia per la manutenzione ordinaria che straordinaria. Questo è un punto importantissimo da chiarire e da dettagliare per capire se il Lungobisenzio resterà inutilizzato ancora per molto nonostante i recenti lavori di adeguamento. Cifre ufficiali non ce ne sono ma gli esperti indicano in un range che va da 150 a 200mila euro la spesa annuale ordinaria. Ci sarebbero poi interventi straordinari su spogliatoi e tribuna che in teoria spettano al Comune e un'agibiloità per il pubblico spettacolo appena scaduta e da rinnovare. Chi, tra i professionisti, può accollarsi tale peso? L'Ac Prato, "sfrattato" dopo la rottura con il sindaco Biffoni per il mancato passaggio di proprietà da parte della famiglia Toccafondi, difficilmente tornerà indietro. Per la nuova stagione ha già firmato per l'utilizzo dello stadio di Montemurlo. 
E' sfumato anche il piano B che circa un anno fa sembrava a un passo da concretizzarsi, quello del calcio femminile di Serie A. Due giorni fa la Florentia si è "unita in matrimonio" con il San Gimignano Sport. Significa che le partite di casa saranno giocate all'ombra delle torri del suggestivo centro del senese con tutto quello che ne consegue in termini di visibilità e vivacità in questo momento storico di grande attenzione per il calcio in rosa. Le alternative sono davvero poche. Il Comune potrebbe decidere di tenere per se la gestione concedere l'uso solo per le singole partite, ma la domanda resta sempre la stessa: a chi può interessare giocare al Lungobisenzio anche senza investimenti? E le potenziali entrate per le casse comunali basterebbero a bilanciare i costi?. 
La portata economica dell'operazione e in generale della struttura è quindi dirimente.
"Per  rendere lo stadio perfettamente agibile saranno necessari ulteriori interventi e l’ottenimento delle autorizzazioni per la manutenzione straordinaria di competenza del Comune di Prato che però ha già messo nero su bianco che: “questi interventi verranno valutati in ordine alle disponibilità  di   bilancio   e   alla   tempistica   di   realizzazione”. – si legge in un comunicato di Belgiorno  – Di anomalo c’è anche la questione del futuro  “pagamento del canone”  che il  gestore dovrà versare al Comune: la cifra richiesta è ancora sconosciuta. Il valore di questo affidamento in concessione per la gestione dello stadio è  tutto ancora da definire e la cifra verrà stabilita dal Comune in virtù del piano economico finanziario. Non si capisce il perché:  come a dire che c’è la più ampia e riservata discrezionalità da parte dell’amministrazione comunale. Se così stanno le cose come può ragionevolmente impegnarsi un qualsiasi soggetto interessato alla gestione?  Nell'atto deliberato in piena campagna elettorale il Comune ha stabilito che “gli oneri gestionali saranno successivamente specificati nel capitolato d’oneri che sarà sottoposto a chi parteciperà alla procedura negoziata tra coloro che avranno manifestato interesse a partecipare” . Par di capire  che le cifre verranno svelate solo a coloro che parteciperanno alla procedura negoziata. Per quale motivo? Perché questa reticenza? – conclude Belgiorno – Non si poteva far sapere subito quanto si prevede di far pagare per la gestione dello Stadio? Tutta questa procedura appare perlomeno singolare. Forse per stare nelle regole della trasparenza e della legittimità degli atti sarebbe necessario riformulare daccapo una nuova procedura".
Infine una stoccata all'Audax Zenith, l'unica a partecipare alla manifestazione d'interesse nonostante abbia già in uso il campo di via del Purgatorio: "E' la stessa società – attacca Belgiorno – che ha dato man forte alla lista “Lo Sport per Prato” con tanto di propri candidati al suo interno, sostenendo la candidatura a sindaco di Biffoni. Emerge nei fatti una vicinanza politica in modo palese e  vedere che solo la Audax Zenit si fa avanti per la gestione dello stadio comunale  Lungobisenzio  è, politicamente, davvero  singolare".
LA REPLICA DELLA ZENITH – Da parte sua la Zenith, sull'argomento, ha precisato: “Ad oggi neanche un euro di soldi pubblici è stato speso né per la nostra società né per l’impianto Bruno Chiavacci – si legge nella nota -, anzi sottolineamo come dal 2010 abbiamo speso su un impianto di proprietà comunale, quindi accessibile da tutta la comunità, oltre 1.000.000 di euro sulle strutture. Per quanto riguarda lo stadio Lungobisenzio, abbiamo solo partecipato a una procedura pubblica che ci darà il diritto di partecipare ad un bando pubblico, sempre se lo riterremo necessario e oppurtuno. Quindi vogliamo tranquillizzare tutte le forze politiche, non esisite nessun compromesso e nessun sotterfugio, ma solamente un senso di responsabilità verso la città e verso lo sport che rappresentiamo”.
E.B.
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(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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