Sit-in dell’Osservatorio ambientale su acqua, rifiuti, inquinamento e consumo del suolo: “Vogliamo i fatti”
È stato organizzato in concomitanza all’audizione del gruppo da parte della commissione consiliare 4
Gestione dell'acqua e dei rifiuti, consumo del suolo, mobilità sostenibile, forestazione urbana. Sono tanti i temi su cui oggi comitati, associazioni e movimenti riuniti nell'Osservatorio ambientale di Prato hanno chiesto conto rispetto agli impegni che l'amministrazione comunale si è assunta con la Dichiarazione di Emergenza Climatica nel 2019. Lo hanno fatto ieri, 22 settembre, attraverso un'audizione alla commissione consiliare competente, la 4, sulla base di una specifica petizione. In contemporanea si è svolto un sit-in in piazza del Comune. I cittadini lamentano uno scollamento tra gli intenti dichiarati e in parte pianificati dal Comune e la realtà dei fatti, soprattutto su inquinamento atmosferico, cementificazione, gestione dei rifiuti e dell'acqua. Tra le contestazioni più forti, quella contro la futura multiutility: “accorpando servizi essenziali con l’obiettivo della quotazione in borsa, sembra sortire solo l'effetto di aumentare i profitti su diritti vitali come l'accesso all'acqua, evidenti con la gestione disastrosa del servizio idrico, fra i più cari in Italia, in spregio al referendum del 2011.- spiegano i cittadini-A questo si aggiunge il progetto di nuovi impianti per la gestione dei fanghi di depurazione utilizzando un nuovo inceneritore a Baciacavallo, le indiscriminate installazioni di antenne radio base (di cui 43 per il 5G), a saturazione dello spazio elettromagnetico ed investimenti nel traffico su gomma, che aumentano l’impatto su ambiente, salute pubblica e sul consumo energetico”. Oltre a una moratoria sul consumo di suolo, i comitati hanno chiesto apposite ordinanze comunali per la neutralità di degrado del suolo ed il ripristino di terreni incolti, abbandonati, disboscati o degradati - come ad esempio i siti di discariche abusive - con apposita ripiantumazione dopo la bonifica, la confisca e la ripubblicizzazione degli spazi. La commissione è durata quasi tre ore e mezzo con l'intervento di tre assessori, Barberis, Leoni e Bosi, per presentare i propri progetti su quanto di competenza. “Il nostro piano operativo è tecnicamente a consumo di suolo zero perché le uniche aree dove è previsto consumo di suolo sono le aree di trasformazione che però devono essere cedute al 70% al Comune ed è attraverso queste aree che possiamo realizzare le nostre politiche ambientali. Sul fronte inquinamento atmosferico stiamo apportando, con il Cnr, tutta una serie di strumenti per misurare l’effettivo miglioramento che i progetti di forestazione urbana e di mobilità sostenibile prevedono una volta realizzati”. La carne al fuoco è stata tanta. Troppa per avere risposte puntuali dalla giunta secondo la consigliera d'opposizione Marilena Garnier che nonostante la sua storica vicinanza ai comitati, ha tirato loro le orecchie sia per la commistione con Toscana a sinistra che per l'impostazione scelta con un elenco eccessivo di contestazioni che ha favorito risposte generiche. “Meglio sarebbe stato - ha detto Garnier - presentare una petizione e quindi avere un'audizione, su ogni specifico punto, magari con un approccio propositivo. Solo così l’amministrazione sarebbe stata costretta a entrare nel dettaglio e nel merito delle contestazioni che le vengono mosse. Così invece è stato difficile estrapolarle e analizzarle”. Più caustico il consigliere Leonardo Soldi del Centrodestra: “In parte condivido quanto affermato dalla collega Garnier ma sono convinto che anche in presenza di una petizione puntuale e chiara, non ci sarebbero state risposte altrettanto puntuali e chiare ma solo generiche e sui massimi sistemi. È ciò a cui ci ha abituato questa maggioranza”.