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Sfruttamento e sicurezza, martedì a Prato il ministro del Lavoro Calderone


Il sottosegretario La Pietra e il deputato La Porta annunciano la tappa pratese del ministro: "Grande attenzione al territorio costantemente messo a dura prova dallo sfruttamento del lavoro e dall'illegalità che ferisce il settore tessile". Replica del sindaco: "Ho invitato personalmente il ministro in città, dai parlamentari di FdI totale mancanza di bon ton istituzionale"


Redazione


Martedì 28 marzo a Prato il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Maria Elvira Calderone. Una tappa importante per affrontare questioni che affliggono il territorio: “Fratelli d'Italia e il Governo Meloni hanno e avranno sempre un'attenzione massima nei confronti delle criticità proprie del distretto pratese – il commento del sottosegretario Patrizio La Pietra e del deputato Chiara La Porta – il nostro è un territorio dalle caratteristiche peculiari costantemente messo a dura prova dallo sfruttamento del lavoro e dall'illegalità che ferisce il settore tessile”. I due esponenti di FdI ribadiscono le loro iniziative: “Nella nostra prima legge di bilancio, abbiamo approvato una norma di contrasto alle aziende 'apri e chiudi' mentre, grazie ad un nostro emendamento, la Commissione bicamerale antimafia si occuperà di monitorare il settore manifatturiero cinese, particolarmente radicato nelle zone tra Prato e Firenze, con attenzione allo sfruttamento del lavoro clandestino, alla sicurezza nei luoghi di produzione e all'esportazione di capitali verso l'estero tramite canali di trasferimento regolari o irregolari”. Iniziative al Senato: “Abbiamo avviato la Commissione d'inchiesta sul lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza che ha già pronto un dossier su Prato, così come sono già pronte alcune norme che impediscano di riaprire alle aziende trovate per più di tre volte con una quota di lavoratori irregolari superiore al 20 per cento. Tutto questo dimostra la nostra attenzione verso il territorio pratese”.
Sulla tappa pratese del ministro interviene il sindaco Biffoni che rivendica il suo operato: "Ringrazio il ministro Calderone per aver accettato da subito l'invito a venire a Prato. Invito che personalmente ho fatto lo scorso gennaio durante un incontro come delegato Anci immigrazione al ministero del Lavoro per discutere del tema dello sfruttamento lavorativo. Sorprende e dispiace invece l'assenza di bon ton istituzionale dei parlamentari di Fratelli d'Italia che, travisando i fatti, legano la visita del ministro a una loro proposta e soltanto al tema dell'illegalità cinese. Capisco che bisogna giustificare la propria attività, ma esisterebbe una grammatica istituzionale da rispettare e che stavolta è clamorosamente mancata".  Il sindaco di Prato Matteo Biffoni lo scorso 25 gennaio ha incontrato il ministro Marina Elvira Calderone per discutere di contrasto al caporalato e integrazione lavorativa. In quel contesto l'invito a conoscere da vicino il distretto pratese, a cui è seguita una lettera formale inviata nelle settimane successive e l'immediata disponiblità del ministro che incontrerà martedì alle 10 presso la Prefettura di Prato i rappresentanti istituzionali, le forze dell'ordine, i rappresentanti degli organi coinvolti nei controlli, dall'ispettorato del lavoro all'Inail. Invitati anche i parlamentari. "La collaborazione istituzionale parte dal rispetto. Porto l'esempio della onorevole Erica Mazzetti, che ringrazio per essersi attivata e aver organizzato la visita del ministro della Giustizia Sisto a Prato per affrontare il tema del Tribunale, a cui mi ha chiesto di esserci (e ci sarò) e a cui va riconosciuto il merito: vorrei la stessa postura da parte degli altri parlamentari eletti sul nostro territorio, perché se si pensa solo a un po' di visibilità invece che al rispetto delle istituzioni non si fa del bene a Prato. Io il parlamentare l'ho fatto e ho collaborato con il sindaco di centro-destra, perché un conto è la battaglia politica un conto sono le battaglie a tutela della città, che passano attraverso un sano rapporto istituzionale: questo atteggiamento non aiuta certamente in questo senso". 

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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

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Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
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