28.03.2023 h 15:34 commenti

Sfruttamento e illegalità economica, la ministra Calderone a Prato: "Sarà una delle nostre priorità"

Le richieste del territorio sul potenziamento normativo e delle risorse umane saranno al tavolo del consiglio dei ministri già da oggi. C'è l'impegno a rivedersi entro due mesi a Roma e poi di nuovo a Prato
Sfruttamento e illegalità economica, la ministra Calderone a Prato: "Sarà una delle nostre priorità"
Tre ore di confronto stamani in Prefettura a Prato tra la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone e le istituzioni pratesi sul tessuto produttivo, sui problemi che l'attanagliano e sulle risposte messe in campo in ambito locale per capire come intervenire sul fronte normativo nazionale e organizzativo per debellare il fenomeno dello sfruttamento lavorativo e dichiarare guerra all'illegalità economica. Un impegno che Calderone porterà in consiglio dei ministri già nella riunione di oggi pomeriggio e rinnoverà nell'incontro che avrà con le istituzioni cittadine entro due mesi a Roma e poi di nuovo a Prato. 
"Le ricadute economiche e sociali collegate al lavoro irregolare nel distretto di Prato hanno dimensione tale che necessitano di un approccio multidisciplinare e un sistema di controlli organico. - ha affermato Calderone - Ci siamo posti un obiettivo chiaro: tenere conto della specificità del tessuto produttivo pratese e lavorare affinché le normative vigenti calate in un contesto così particolare possano migliorare e diventare efficaci in un territorio dove coesistono una serie di criticità. Per questo studieremo nuove e più efficaci strumenti per il contrasto al lavoro irregolare”.
Al ministro sono stati illustrati i dati relativi al distretto con particolare attenzione ai controlli interforze, gli interventi specifici come il Protocollo per il contrasto al caporalato e al lavoro nero che vede la sinergia con la Procura della Repubblica, e il progetto Lavoro  sicuro. Risposte complesse a problemi complessi che qui a Prato assumono dimensioni titaniche. Per questo Prato chiede interventi specifici sia sul fronte delle risorse umane sia delle normative da poter applicare. In particolare si chiede l'applicazione al manifatturiero del protocollo sul caporalato in agricoltura, sanzioni più salate e periodo di sospensione più estesi per chi usa manodopera al nero, una norma che blocchi il sistema "Apri e chiudi" tanto caro alle aziende a gestione cinese per sfuggire a tassazione e controlli grazie all'uso dei prestanome. Quanto agli organici, la ministra ha annunciato l'assunzione di 1.300 tecnici dell'ispettaorato del lavoro con l'obiettivo di incrementare i controlli. Difficile dire però, se e quanti ne arriveranno a Prato: “Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha un compito importante, nell’ambito del Pnrr in particolare gestisce il piano nazionale contro il lavoro sommerso e soprattutto il piano nazionale per il contrasto al caporalato: abbiamo obiettivi importanti, perché nell’arco del prossimo triennio aumenteremo del 20% le attività ispettive su tutti i territori e portare a una riduzione complessiva del 2% del sommerso – ha spiegato il ministro -. Serve piena integrazione e collaborazione con tutti gli attori coinvolti, tenendo conto delle specificità dei singoli distretti. Prato è un ottimo esempio di sinergia sul territorio, rappresenterò a tutto il Governo la necessità di continuare su questa strada individuando gli strumenti legislativi più efficaci per contrastare quelle forme illecite di sfruttamento della manodopera e di gestione illecita delle attività produttive”.
Soddisfatto della visita il sindaco Matteo Biffoni: “Il ministro è stato di parola ed è venuto a conoscere da vicino il nostro territorio, ci convocherà a Roma per analizzare le possibili soluzioni alle necessità del distretto pratese. Abbiamo sottolineato anche la necessità sul territorio di un potenziamento dei presidi come ispettorato del lavoro, Inps, Inail e forze dell’ordine per contrastare le criticità. Prato è senza dubbio un modello, come ha riconosciuto anche il Ministro: abbiamo i nostri limiti e difetti, ma sicuramente a fronte di un fenomeno ben più grande delle competenze locali negli ultimi anni abbiamo fatto una serie di interventi in sinergia tra istituzioni che sono un caso unico e possono essere punto di riferimento per altri territori. Lavoreremo insieme per implementare gli organici ma soprattutto  le normative per contrastare fenomeni come le aperture e chiusure facili delle attività, per cercare di allontanare dal mercato del lavoro chi non rispetta le regole”.
All'incontro sono stati diffusi dati in base ai quali nel 2022 - proprio riguardo alle problematiche nel mondo del lavoro - sono stati "tutelati", assistiti nel distretto complessivamente 1.295 lavoratori, dei quali 637 lavoratori impiegati "in nero" (549 nelle sole attività manifatturiere) di cui 278 extracomunitari sprovvisti di permesso di soggiorno (262 quelli nelle sole attività manifatturiere). Inoltre, in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro sono state contestate 179 violazioni (73 di queste nel solo settore dell'edilizia).
Presente al tavolo anche la Regione che si è impegnata a rinnovare il proprio contributo (circa 80mila euro) a favore dell'intervento della polizia muncipale nel progetto Lavoro sicuro dell'Asl: “L’impegno e la collaborazione interistituzionale sono massimi – ha spiegato il presidente della Regione Eugenio Giani -, il progetto Lavoro sicuro voluto da Regione Toscana e Comune di Prato in questi anni ha portato buoni risultati e andrà ancora avanti, abbiamo già previsto lo stanziamento nella prossima variazione di bilancio”.
La ministra Calderone ha lasciato Prato consigliando l'allargamento del tavolo interistituzionale anche al mondo dei professionisti: commercialisti, consulenti del lavoro, notai.
Ad accompagnare la ministra c'era l'onorevole Chiara La Porta di Fratelli d'Italia: “Sono molto soddisfatta della riunione del tavolo interistituzionale che si è istituito. Il Ministro ha esplicitato l’impegno del Governo nel voler affrontare le criticità peculiari del distretto tessile pratese, tanto che si è impegnata a tornare in città tra qualche mese. Sono, inoltre, grata per essere stata coinvolta in prima persona: un impegno che proseguirò confrontandomi con il Ministro sui dossier cha abbiamo realizzato proprio per il territorio. E’ allo studio un pacchetto di norme per Prato, come per esempio, il divieto di riapertura per le aziende trovate, per più di tre volte, con più del 20% di lavoratori irregolari, che si affiancano a quelle che già abbiamo messo in campo come il contrasto alle aziende ‘apri e chiudi’".
Per il presidente della Provincia, Simone Calamai “Legalità significa potenziare il sostegno sociale per spezzare il circolo vizioso dello sfruttamento lavorativo. Dobbiamo costruire una rete di protezione sociale per essere grado di prevenire e contrastare l'illegalità economica e dare alternative alle persone senza essere costrette ad accettare condizioni di sfruttamento. Dobbiamo contrastare chi fa soldi sulla pelle dei diritti e della dignità dei lavoratori. Ho apprezzato l'attenzione del ministro a sostenere i nostri territori nelle attività di prevenzione e di contrasto all'illegalità. Ora aspettiamo un sostegno concreto verso le esigenze del distretto da parte del governo”
(e.b.)
 
Edizioni locali collegate:  Prato

Data della notizia:  28.03.2023 h 15:34

 
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