Sette pannelli interattivi ci portano alla scoperta del borgo di Cavarzano
Inaugurata la seconda tappa degli itinerari di “Sentieri di voci e lavoro nei borghi dell’Appennino” dopo quella dedicata al villaggio fabbrica di La Briglia
I boschi popolati di carbonai, taglialegna e cannicciaie, dove in autunno le castagne seccano al calore di un fuoco sempre acceso. Il Trebbio, dove riunirsi per filare e scambiarsi confidenze e le tracce delle trincee e delle postazioni di difesa della Linea Gotica. È il mondo del borgo di Cavarzano seconda tappa, dopo il villaggio-fabbrica de La Briglia, degli itinerari di “Sentieri di voci e lavoro nei borghi dell’Appennino”, curato dalla Fondazione Cdse in collaborazione con i Comuni della Val di Bisenzio e finanziato dalla Regione Toscana.
La storia del lavoro in Val di Bisenzio raccontata attraverso pannelli che guidano il visitatore alla scoperta del mondo di chi vi ha vissuto e lavorato in questi luoghi. L’itinerario del borgo di Cavarzano è segnato da 7 pannelli interattivi con codici QR che rimandano ai video delle testimonianze raccolte dal Cdse. Pannelli che che sono stati inaugurati dalla passeggiata “Scoprendo Cavarzano – tra antichi mestieri, memorie di guerra e leggende del bosco” in programma domenica 21 maggio.
Nei pannelli dedicati a Cavarzano rivivono il lavoro quotidiano nei castagneti e nelle carbonaie, le botteghe e gli alloggi per i villeggianti che nelle estati del Novecento affollavano il borgo e il coraggio delle donne, pioniere dell’emancipazione femminile, perché costrette ad occuparsi da sole della famiglia quando gli uomini si spostavano per la stagione in Maremma, in Corsica e in Sardegna o andavano a cercar fortuna oltreoceano. E poi i mulini della valle del Carigiola e il passaggio del fronte nel 1944, con lo sfollamento degli abitanti che cercarono rifugio nei boschi e nelle grotte e il comando tedesco e Mezzacosta.
“Sentieri di voci e lavoro nei borghi dell’Appennino” è un progetto di ricerca e tutela del patrimonio immateriale legato al lavoro tra Ottocento e Novecento, con creazione di percorsi guidati di storytelling all’interno dei borghi.