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Scritte razziste sono comparse la scorsa notte sul muro della biblioteca Lazzerini di Prato.
La frase inneggia al ministro Salvini e contemporaneamente invita i cittadini di origine marocchina a lasciare l'Italia. A segnalarla al Comune sono stati alcuni iscritti ai Giovani Democratici. Gli uffici hanno poi provveduto alla copertura.
Dura la condanna del sindaco Matteo Biffoni: "La scritta di stampo razzista apparsa sul muro della Biblioteca Lazzerini è il frutto dell’esasperazione dei toni di una certa politica che tambureggiano ormai da quattro mesi. Per colpa del gesto di un imbecille, siamo di fronte a un atto di odio con l’aggravante dello sfregio e del danno a un bene pubblico i cui costi di ripristino graveranno sulle tasche di tutti i cittadini – aggiunge il sindaco. – Abbiamo già provveduto a coprire la scritta e nelle prossime ore inizieremo i lavori per il ripristino completo della porzione di muro danneggiata”.
Una ferma condanna dell'episodio arriva anche dalla Lega per bocca di Patrizia Ovattoni, segretario provinciale: “Ci dissociamo, in modo fermo e radicale, dall'incivile atto commesso ai danni della biblioteca Lazzerini – dice -. Non ・certamente questo il modo per risolvere i problemi legati all'immigrazione e nemmeno la maniera in cui esprimere la propria vicinanza e fiducia ad un esponente politico. Le maniere e le forme illegali, oltre ad essere inammissibili, sono solo atti irresponsabili che non portano da nessuna parte・
“In merito alle affermazioni espresse dal sindaco sul caso in questione – conclude Ovattoni – vorremo far presente a Biffoni che forse l'esasperazione più che nella politica si trova tra la gente a causa degli effetti prodotti, in questi ultimi anni, dalle politiche delle porte aperte promosse da un certo schieramento politico”.
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