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Scarti tessili, vertice in Regione con artigiani e industriali. Le richieste: “Altri siti di smaltimento e un termovalorizzatore”


Il 4 luglio il mondo produttivo pratese incontrerà l'assessore regionale all'ambiente Fratoni. Sarà presente anche il presidente della Provincia Matteo Biffoni


Redazione


Subito aumento delle autorizzazioni alle aziende che si occupano di rifiuti e apertura di altri siti di smaltimento, poi revisione degli impianti toscani da potenziare attraverso la realizzazione di un termovalorizzatore. Sono le richieste che il distretto tessile pratese porterà all'attenzione dell'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni il prossimo 4 luglio per risolvere l'imbarazzante problema della valanga di scarti tessili stoccati nei piazzali o anche dentro alle ditte, in attesa di ritiro e a costi lievitati esponenzialmente. Il vertice vedrà la partecipazione del presidente della Provincia di Prato, Matteo Biffoni, e dei rappresentanti di Confindustria Toscana Nord, Cna e Confartigianato. Piccole e grandi aziende infatti, sono alle prese con lo stesso problema: liberare i propri spazi produttivi dall'ammasso degli scarti di lavorazione che dal 1° gennaio sono diventati rifiuti speciali e che come tali devono essere smaltiti separatamente rispetto all'ordinario e da parte di ditte specializzate tra cui Programma Ambiente, controllata dall'azienda pubblica Alia, che in questo caso si muove da privato in libero mercato. 
Il sottodimensionamento toscano di impianti e siti di stoccaggio, uniti al sequestro della discarica del Cassero nel pistoiese e a un'evidente sottovalutazione della portata della deassimilazione dello scarto tessile in una realtà produttiva particolare come quella pratese, hanno paralizzato il sistema e contribuito e alimentato gli abbandoni.
Oggi una ditta può attendere anche tre settimane prima che l'incaricato si presenti a ritirare i sacchi neri. Per i piccoli il tempo può dilatarsi ulteriormente perchè si riduce "l'appeal" da parte delle aziende specializzate che per ammortizzare i costi di trasporto magari attendono altre richieste nella stessa zona.
E a proposito di costi. Le paralisi li fanno lievitare. Prima della partenza della deassimilazione le associazioni di categoria avevano firmato varie convenzioni che attestavano il prezzo attorno ai 170 euro a tonnellata. Ora siamo a 230 euro, con punte di 250. 
Infine, ma non meno importante, la presenza di sacchi neri dentro e fuori dalle aziende si scontra con la garanzia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Un problema diventato evidente pochi giorni fa a Tavola quando un incendio partito dall'insegna esterna di una ditta ha attaccato le numerose balle di scarti tessili accatastate lungo il perimetro esterno in attesa di essere ritirate per lo smaltimento (LEGGI).
Senza un intervento urgente la situazione è destinata a peggiorare perchè dallo scorso mese è scattata la deassimilazione anche a Montemurlo e a Poggio a Caiano e dal 1° luglio si aggiungerà anche Vaiano. Ieri sera, 28 giugno, il Comune della Val di Bisenzio ha organizzato un incontro con le associazioni di categoria alla presenza di Alia e di Programma Ambiente, ma solo la Regione può sbloccare la situazione. Il 4 luglio conosceremo il suo orientamento di fronte a questo problema così stringente. 
E.B.
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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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