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Riforma 118, i sindaci medicei sul piede di guerra: “Pronti a rivolgerci al Tar se Asl e Regione si dimostreranno sorde”


Puggelli e Prestanti chiedono l'applicazione delle linee guida regionali varate a dicembre che considerano disattese dall'Asl. Mettono sul piatto una controproposta: un'automedica e il potenziamento del punto di primo soccorso


Redazione


Sarà battaglia sul taglio della postazione medica 118 non sostituita da quella infermieristica nella zona medicea, inserito nella bozza di riforma presentata dall'Asl Toscana centro per Firenze e Prato e anticipata da Notizie di Prato.
I sindaci di Poggio e di Carmignano, Francesco Puggelli e Edoardo Prestanti sono sul piede di guerra pronti a mettere in campo ogni strumento possibile, politico e giudiziario. Già, perché se l'Asl e la Regione si riveleranno sorde alle loro istanze, entrambi faranno fronte comune e ricorreranno al Tar della Toscana per tutelare i cittadini. Cosa che hanno già fatto in passato contro l'ampliamento dell'aeroporto di Peretola che tra l'altro li ha visti vincitori. “Nessuna paura quindi di usare le carte bollate quando la politica trova davanti a sé un muro, proprio come allora” chiosa Prestanti. L'appiglio legale c'è e riguarda la delibera regionale approvata a dicembre sulle linee guida per riformare il servizio a cui le tre asl toscane avrebbero dovuto attenersi per tradurre tale riforma sul proprio territorio e che invece, secondo i sindaci e guardando i numeri, sono state disattese. “Sui nostri territori non sono stati rispettati i criteri dettati dal decreto Balduzzi che fornisce la cornice generale entro cui muoversi alla riforma toscana. – spiega Puggelli – Manca l'incremento delle infermieristiche, manca il coinvolgimento dei territori. Ciò che sappiamo lo abbiamo appreso dalla stampa. Nessuna ci ha chiamato. Appena appresa la novità ci siamo subito attivati con l'assessore regionale Bezzini, con il direttore generale dell'Asl Morello e con il responsabile del 118 Adriano Peris. Al momento l'interlocuzione è positiva: ci metteremo tutti attorno a un tavolo ma deve essere chiaro: non arretreremo di un passo”.
A quel tavolo, oltre alla minaccia di un ricorso al Tar, i due sindaci porteranno una proposta concreta per rimodulare il servizio garantendo la sicurezza dei cittadini e dei volontari, chiamati a un super lavoro seppur attraverso un rafforzamento delle squadre sul territorio. In cambio del taglio dell'ambulanza medicalizzata h24, i due sindaci vogliono un'automedica, il cui equipaggio – lo ricordiamo – è composto da un medico e un infermiere con una dotazione tecnologica completa; non solo, chiedono il potenziamento del punto di primo soccorso di Poggio con l'aggiunta di un infermiere. “La norma sul “see e treat” consente a questa figura professionale di occuparsi di 44 patologie. – spiega Puggelli che di professione fa il medico – Significa alleggerire il pronto soccorso dai codici minori. La riforma approvata dalla Regione prevede l'aumento delle automediche e la sostituzione delle ambulanze medicalizzate con i mezzi infermieristici, quindi siamo perfettamente dentro la norma”. Una proposta utile anche per la vicina zona sud di Prato: “La bozza dell'Asl individua due criticità attuali: Tavola e San Giorgio. – prosegue Puggelli – Cosa è più ragionevole fare per risolverle? Attendere un mezzo di soccorso avanzato dal centro di Prato o chissà da dove o dalla vicina Poggio?”
E a proposito di Prato. Nonostante l'indebolimento professionale generale causato prima dal taglio del medico a Montemurlo e a Vaiano senza sostituzione dell'infermiere, e poi di quello futuro nella zona medicea, nessuna istituzione in città ha battuto ciglio. Eppure, se tale bozza diventerà realtà, l'equilibrio sarà precario per tutti (la zona montana di Vernio fa storia a sé in quanto per il decreto Balduzzi il medico è intoccabile) perché significa che un bacino di oltre 200mila abitanti sarà coperto dall'automedica pratese h24, due infermieristiche h24 e da un'infermieristica h12 diurne (quella di Montemurlo).
Il resto è in mano al volontariato, preoccupato ma al momento senza manifestarlo pubblicamente: “Le associazioni ci hanno chiamato manifestando grande preoccupazione e un pizzico di incredulità per ciò che sta accadendo. – spiega Prestanti – Vedo nel silenzio di Prato la volontà di comprendere bene la situazione. La mia è un'interpretazione in positivo. Sono sicura che sarà protagonista con noi del tavolo che apriremo. La visione deve essere ampia per tutelare tutti”.
Sulla bozza di riforma e sui tagli che contiene interviene anche la Lega, regionale e provinciale:
“Se, da più parti, nella provincia di Prato, vi è una giusta apprensione sul possibile taglio dei medici a bordo delle ambulanze, è, dunque, doveroso che, per smentire questa eventualità, il tutto venga messo nero su bianco da parte dell’Asl competente, sgombrando, così, ufficialmente il campo dal fatto che vi saranno riduzioni di personale a bordo delle ambulanze-affermano Giovanni Galli e Diletta Bresci, rispettivamente consigliere regionale e provinciale della Lega.” “Ma, ne siamo certi, quello che verrà, eventualmente, detto oggi, potrà essere ribaltato, magari, nel prossimo futuro , visto che la riforma del 118, prima o poi, verrà attuata ed a quel punto, difficilmente chi gestisce la Sanità farà retromarcia. Con la salute non si scherza e quindi pretendiamo massima chiarezza fin da oggi su una tematica che coinvolge tutti i cittadini dell’area pratese”.

(e.b.)
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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

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