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Regionali, via al Risiko delle candidature. Nodi da sciogliere sia per la lista Pd sia per quella leghista


In casa democratica c'è da risolvere la questione Lorenzini. Mal di pancia nella Lega per la possibile candidatura del "Papa straniero" Genuino. Spunta anche il nome di Paradiso. Garnier passa a Fratelli d'Italia che schiera anche Gianni Cenni


Redazione


A 70 giorni dall'apertura delle urne per l'elezione del nuovo presidente della Regione, anche la politica pratese è in fermento per definire le liste dei candidati che ambiscono a entrare nel Consiglio toscano e che vogliono misurare la propria forza. L'ultimo giorno per presentare le liste è il 20 agosto, 30 giorni prima delle elezioni.
In casa Pd entrambi i consiglieri uscenti, Nicola Ciolini e Ilaria Bugetti, hanno appena formalizzato la propria disponibilità alla ricandidatura. Ma difficilmente il partito riuscirà a confermare entrambi i seggi per cui tra i due, biffoniano di ferro lui e punto di riferimento locale del segretario nazionale  Zingaretti lei, si profila un'autentica guerra all'ultimo voto per riuscire a restare a palazzo Panciatichi. In questo senso anche la scelta degli altri 4 candidati della lista è strategica ma può nascondere un'insidia per entrambi. Secondo fonti interne al partito infatti, sembra intenzionato a presentare la propria candidatura l'ex sindaco di Montemurlo, Mauro Lorenzini, amatissimo nel suo territorio di riferimento e conosciuto anche fuori dai confini montemurlesi. I vertici dei Democratici non vedono di buon occhio questa scelta anche perchè è in contrasto con i criteri interni di composizione delle liste. Quello territoriale perché la zona di Montemurlo è già rappresentata da Ciolini, quello di genere perché si tratta di due uomini e probabilmente anche quello che riguarda le anime del Pd perchè la parte zingarettiana è già rappresentata da Bugetti e a quanto sembra anche da un altro ex sindaco, quello di Poggio a Caiano, Marco Martini. Nei prossimi giorni capiremo se il lavoro di diplomazia che è in corso convincerà Lorenzini a ripensarci. L'alternativa è più drastica: il suo nome potrebbe essere bloccato in direzione provinciale (si riunirà entro il 28 luglio) proprio perché non rispetta i criteri interni di selezione. Il segretario provinciale del Pd, Gabriele Bosi, non entra nel merito della questione ma esorta all'unità: "Il nostro obiettivo è confermare i due seggi in Consiglio regionale ma non sarà facile perché sebbene il partito sia in salute non ha le percentuali di 5 anni fa. Quindi più che alla competizione interna dobbiamo puntare all'esterno. Per questo è fondamentale una lista unitaria e condivisa da tutti. Una lista in cui tutti si sentano a casa". Gli altri possibili nomi sono quello di Paola Vettori, capogruppo Pd in consiglio comunale a Poggio, utile per indebolire il possibile ticket Bugetti-Martini, e di Mariagrazia Ciambellotti, ex assessore all'Istruzione del primo mandato di Biffoni e attuale dirigente scolastico del liceo Livi, che rappresenta la corrente "Base riformista". L'ultima parola e la scelta del capolista spetta alla direzione regionale del Pd che si riunirà il 31 luglio.
Andiamo in casa Lega, partito che se giocherà bene le sue carte potrebbe ottenere un consigliere regionale. I voti di partenza ci sono grazie al traino nazionale, molto quindi dipenderà dai nomi messi in campo. Tra questi sembra esserci anche quello di Emilio Paradiso, leghista della prima ora, consigliere comunale con il sindaco Cenni e protagonista in passato di un duro scontro interno da cui è poi nata la Lega Toscana, recentemente riavvicinatosi al Carroccio. In pole position per occupare il posto di capolista sembra esserci il commissario provinciale Gabriele Genuino, fedelissimo della candidata governatrice Susanna Ceccardi, che però smentisce: "Il mio compito è quello di fare il commissario. La lista non è ancora stata decisa. Sul tavolo ci sono circa 25 nomi di persone che hanno dato la propria disponibilità tra cui 5 dei 6 consiglieri comunali di Prato (tutti eccetto Stanasel) e che devono essere vagliati. Posso dire solo che saranno tre uomini e tre  donne e che sarà rappresentato tutto il territorio provinciale". Il suo nome però agita buona parte della base che vede in Genuino, originario dell'empolese, un altro Papa straniero dopo il suo predecessore, il veneto Recaldin. Candidarlo in lista suonerebbe come una nuova delegittimazione del livello locale che di conseguenza, potrebbe anche incrociare le braccia per tutta la campagna elettorale. 
Potrebbe approfittare della confusione in casa Lega per strappare il seggio in palio, Fratelli d'Italia che tra pochi giorni presenterà la propria lista. Sono date per certe le candidature dell'avvocato Gianni Cenni, ex assessore comunale all'urbanistica durante il governo di centrodestra, nonchè ex coordinatore provinciale, e quella della consigliera comunale d'opposizione Marilena Garnier, nel 2019 candidata sindaco per l'omonima lista.  Dopo una breve presenza in maggioranza nel primo mandato di Biffoni e un passaggio altrettanto breve in casa Lega, Garnier entra quindi nel partito di Giorgia Meloni. Prossimamente potrebbe anche decidere passare nel gruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale ma non è detto. Non ci sarà invece il consigliere comunale Claudio Belgiorno: "Mi è stato chiesto più volte ma preferisco dedicarmi al mio compito in Comune, ciò per cui sono stato eletto grazie alla fiducia che tantissimi pratesi mi hanno accordato. E' rispetto dell'elettorato e non voglio indebolire l'opposizione. Ritengo che Gianni Cenni sia persona meritevole per cui lavorerò per lui".
Idee chiare in Italia Viva che schiera come capolista Antonio Longo, uno dei due coordinatori del partito di Renzi in ambito pratese. Anche l'altro, Gabriella Massagni, dovrebbe scendere in campo ma la lista sarà definita martedì prossimo dall'assemblea provinciale del partito. Nomi che potrebbero essere modificati successivamente se Demos stringerà un accordo regionale con Italia Viva che è in trattativa anche con i radicali di +Europa. Il partito dell'ex premier non ha alcuna speranza di conquistare seggi a Prato. L'obiettivo è fare un buon risultato per affermarsi in campo politico. I livelli regionali devono decidere se incamerare Demos e + Europa sia utile alla causa o controproducente.
Tutto deciso in casa Movimento 5 Stelle con Chiara Bartalini che sarà capolista come stabilito dalla consultazione on line tra iscritti.
E.B.
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