Ragazzi cercate, trovate e non mollate i vostri sogni e le vostre passioni
Non c'è cosa peggiore che trovarsi prigionieri del sogno di un altro: genitori ed educatori devono imparare a bandire pessimismo, critiche distruttive e mortificazioni per dare fiducia ai ragazzi e alle loro aspettative
Le spalle curve, lo sguardo stanco, il corpo spento come per proteggersi da un'alterità troppo ingombrante. Lentamente si arrende sulla sedia di fronte. E rimane lì. Ferma. Bloccata. Al crocevia di infinite possibilità: troppe scelte, troppe ipotetiche rinunce, troppi possibili sbagli. Troppo freddo da fuori, come l'Oblomov di goncaroviana memoria. Troppa vita davanti. Eppure un tempo in quella vita ci credeva. Sarebbe bastato un adulto capace di credere in lei. Di ascoltare il suo grido e tradurlo in domanda di senso. Sì, perché la vita umana per dispiegarsi ha bisogno di qualcuno che risponda dal buio dell'incertezza. Qualcuno che sappia cogliere l'unicità nella fragilità, le potenzialità dentro limiti e inevitabili contraddizioni. Qualcuno capace perfino di amare la stortura perché proprio in quella stortura si manifesta la vita originale, l'originalità della vita.
E per sbloccare i nostri ragazzi dalla soglia dei "tanti magari" e toglier loro il peso di "rassegnati ormai" bisogna bandire pessimismo, critiche distruttive e mortificazioni: letali veleni che uccidono. Talvolta anche dentro un banco di scuola. Occorre aver fiducia nei loro sogni, nei loro desideri. Se ragionevoli. Nonostante tutto. Perché con il nostro sostegno quei desideri crescono, si rafforzano, si potenziano. E dobbiamo farlo anche quando si allontanano dalle nostre attese. Con coraggio lasciar andare le nostre pretese. Fare un passo indietro per rintracciare con curiosità inclinazioni e potenzialità celate nel mistero dell'altro. Lasciarli liberi di realizzare il loro progetto esistenziale coerentemente con i LORO obiettivi ed ideali. Non c'è cosa peggiore che trovarsi prigionieri del sogno di un altro. Perché rinunciando a noi stessi per non deludere, non entrare in conflitto o non disattendere perdiamo la via. Lì il nostro io si smarrisce. E lì la vita si ammala, la vita soffre, la vita appassisce.
Perciò cari ragazzi ostinatamente cercate, trovate e non mollate i vostri sogni, le vostre passioni. Non fatevi imprigionare nella gabbia di aspettative non vostre. Non fatevi trascinare da dubbi o incertezze. Non restate intrappolati nella paura di osare. Accettate l'errore e resistete al disincanto e alla disillusione. Niente è più sprecato di una vita sprecata, niente peggiore di una vita non vissuta. Nell'attesa di viverla al meglio si rischia di non viverla affatto. "Entrate in campo" e puntate in alto, consapevoli dei vostri limiti e delle vostre risorse. "Puntate alla luna, mal che vada avrete camminato fra le stelle". Per questo nuovo anno, per questo nuovo inizio di cuore i miei migliori auguri!
Teresa Zucchi