Sono trentaquattro le richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla procura di Prato al termine dell'inchiesta che a novembre 2015 si tradusse in una valanga di denunce, appartamenti sequestrati, decine di perquisizioni e che interruppe, seppur solo per un periodo, il vasto giro di prostituzione cinese nella zona di piazza Mercatale. Il sostituto procuratore Laura Canovai (l'inchiesta è stata portata avanti anche dal sostituto Antonio Sangermano poi andato a guidare la procura dei minori a Firenze) ha chiesto al giudice delle udienze preliminari il rinvio a giudizio di dodici proprietari italiani e uno cinese nei cui appartamenti affittati a prestanome le donne si prostituivano, di venti cinesi ritenuti intermediari dell'attività e tenutari delle case d'appuntamento, e del titolare italiano di un money transfer. Quest'ultimo deve rispondere di riciclaggio per il trasferimento dei ricavi in Cina da parte di persone con identità fasulle, mentre tutti gli altri sono accusatia vario titolo di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Trecento i finanzieri che passarono al setaccio tutto il centro storico concentrandosi nell'area di piazza Mercatale, frequentata da mattina a sera da prostitute cinesi a caccia di clienti. Gli incontri avvenivano nelle case della zona. La guardia di finanza sequestrò cinque appartamenti in via Sant'Antonio, tre in piazza Mercatale, altri in via del Carmine, via Silvestri, via Mazzini, via Bologna e via Angiolini. Il tribunale del Riesame ordinò quasi subito il dissequestro degli immobili per la mancanza di elementi circa la consapevolezza dei proprietari dell'attività che veniva svolta nelle case date in affitto e per la mancanza di elementi utili a dimostrare un sovrapprezzo del canone come profitto realizzato attraverso il lavoro delle prostitute. Il contatto con i clienti avveniva direttamente in strada oppure tramite inserzioni pubblicitarie. Nel corso delle indagini preliminari qualche indagato ha scelto di patteggiare. Tra questi un uomo di 83 anni, proprietario di uno degli appartamenti finiti nel mirino dell'inchiesta, che ha ammesso di aver ospitato una prostituta dalla quale, in cambio, riceveva favori sessuali. L'udienza preliminare si terrà nelle prossime settimane.
Prostituzione in piazza Mercatale, chiesto il rinvio a giudizio per 34 indagati. Un proprietario di casa: “Mi facevo pagare in natura”
Il sostituto procuratore Canovai ha chiuso l'inchiesta che nel 2015 mise nei guai decine di persone e portò al sequestro di numerosi appartamenti utilizzati dalle prostitute cinesi. Le accuse a vario titolo sono favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e riciclaggio
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