La produzione di tessuti nel 2022 cresce dell'8%. Milano Unica si apre all'insegna dell'ottimismo
I produttori di tessuti pratesi sono oltre 270 imprese con 4.700 addetti. Nell'anno che si è chiuso il fatturato, che rappresenta il 66% del totale, dovrebbe superare 1 miliardo e 850 mila euro. A Milano 70 aziende del distretto
La 36esima edizione di Milano Unica, che dal 31 gennaio al 2 febbraio presenta le collezioni per la primavera estate 2024, vede una presenza importante delle aziende pratesi (70 su 394) , ma anche grandi aspettative da parte degli espositori, nonostante si presenti la collezione estiva, stagione che non caratterizza la produzione del distretto.
I dati che emergono dalle rilevazioni del
Centro studi di Confindustria Toscana Nord indicano per il 4° trimestre 2022 un incremento della produzione di tessuti pratesi del 5% rispetto allo stesso trimestre del 2021 e una annuale dell' 8%.
Dalla elaborazione degli ultimi dati strutturali disponibili nel 2022 sul 2021, i produttori di tessuti pratesi, comprensivi di tessuti speciali (jacquard, pellicce sintetiche, tessuti tecnici, tessuti non tessuti, spalmati), sono oltre 270 imprese con 4.700 addetti diretti.
Gli ultimi dati disponibili (2021) indicano per queste aziende 1,145 miliardi di euro di valore delle esportazioni, che si stima rappresentino il 66% del fatturato, valutato per il 2021 a quota 1,74 miliardi. Nel 2022, considerata la già citata crescita media della produzione intorno all'8% rispetto al 2021, il fatturato dovrebbe superare 1 miliardo e 850 mila euro.
"Le precollezioni - spiega
Roberto Rosati Fortex - hanno dato buoni risultati ora ci aspettiamo la conferma. Il lavoro sta arrivando in anticipo rispetto agli scorsi anni e questo ci permette di fare un minimo di programmazione. Abbiamo buone speranza anche per quanto riguarda i prezzi dell' energia e le tante richieste verso la sostenibilità: un trend che può dare soddisfazioni e un rilancio alla produzione del distretto".
Di fatto questa edizione di Milano Unica che anticipa di poco Premiere Vision è la prima a pieno regime dopo la pandemia "Le aspettative sono buone spiega
Sandro Ciardi Dinamo - anche se ci presentiamo ancora con il listino alto, ebbene più basso rispetto a quello di un anno fa.Resta comunque la preoccupazione per i nuovi contratti energetici che ad oggi è difficile stipulare, segno che esiste ancora incertezza".
Il rincaro dei prezzi preoccupa anche
Franco Bini Lineaesse Group: "Speriamo che non faccia spostare i clienti verso altri mercati più competitivi, nonostante le collezioni siano propositive e interessanti. Mi auguro che questa edizioni riporti a Milano anche i clienti asiatici".
Rincaro e difficoltà di reperimento anche di alcune materie prime in particolare il lino, mentre il cotone scende. "L'agenda degli appunti ci fa ben sperare - sottolinea
Francesco Marini Marini Industrie- si sta invertendo la tendenza per cui abbiamo parità di richieste con Parigi. Resta ancora la difficoltà nel reperire le materie prime e stabilire con certezza la data di arrivo delle merci. La sensazione è che si vada verso la sostenibilità e anche la ricerca. Due fattori che premiano il distretto".
L'appuntamento milanese è anche una cartina tornasole per le aziende: "Vediamo se ci saranno gli asiatici - spiega
Maurizio Sarti Faliero e Sarti - le aspettative sono buone la fiera di Milano resta sempre un punto di riferimento per il settore medio i compratori della fascia inferiore hanno già emigrato verso la Turchia".
L'export - espresso però in valori e non in volumi, con le conseguenze del caso date le dinamiche dei prezzi - è ancora una volta più elevato di quello della produzione: i primi 9 mesi del 2022 hanno segnato rispetto allo stesso periodo del 2021 +26,3% (fonte Istat), arrivando a superare il miliardo di euro. Particolarmente consistenti i mercati spagnolo (quota del 10,2% del totale, con una crescita di +15,4%), tedesco (9,9% del totale, crescita del +25,3%), francese (7,7% del totale, crescita del +30,1%), cinese (includendo Hong Kong, 5,4% del totale, crescita del +19,5%), statunitense (5,3% del totale, crescita del +22,1%). Da segnalare anche le esportazioni verso paesi che costituiscono soprattutto destinazioni di lavorazione come la Romania (6,7% del totale, crescita del +30,1%) e la Turchia (4,7% del totale, con crescita record del +74,9%).
"Per quanto riguarda i mercati - spiega
Giovanni Gramigni presidente Consorzio PratoTrade - riscontriamo attenzione dall'Europa in generale, soprattutto per i prodotti di fascia medio-alta; difficili le previsioni sulla Cina, ma intanto la sua riapertura è già un dato positivo. Sfaccettata la situazione dei cambi, con la quotazione del dollaro Usa che ci aiuta, mentre in altri casi, come quello dello yen giapponese, ci penalizza".
aa