Prato piange Duccio Cipriani, morto in ospedale dopo aver contratto il Covid
Aveva 63 anni. Produttore cinematografico e regista. il suo nome è legato a quello delle Pagliette del Buzzi e della goliardia. Il Chiavaccio: "Il Comune dedichi una strada a lui, Rodolfo e Roberta Betti"
Il Covid si porta via un altro personaggio della storia della città. Questa notte, 5 novembre, è morto all'ospedale Santo Stefano, Duccio Cipriani. Aveva 63 anni. Produttore cinematografico, artista e regista, il suo nome è legato a quello delle Pagliette del Buzzi per averne diretto una rivista e per la collaborazione con il compianto Rodolfo Betti a cui era legato da una amicizia fraterna. Pochi anni fa aveva aveva prodotto il film "Gli infami" di Alessandro Paci. Altro mondo in cui era conosciutissimo era quello della goliardia. Viveva solo nella sua casa a La Pietà, non aveva fratelli e i genitori erano morti da tempo. Pochi familiari, ma tanti amici tra cui l'onorevole Giorgio Silli, tra i primi a sapere la brutta notizia.
Poche settimane fa è stato contagiato dal Coronavirus. Le sue condizioni si sono aggravate negli ultimi giorni fino al ricovero al Santo Stefano. Stanotte ha smesso di lottare.
Tra le prime reazioni alla notizia quella dell'ordine del Chiavaccio, l'associazione che riunisce i goliardi pratesi e di cui Duccio Cipriani era uno dei principali esponenti e che ora chiede ufficialmente al Comune di intitolare una strada cittadina allo stesso Cipriani a Rodolfo e Roberta Betti: "Duccio insieme a Rodolfo e Roberta non ci sono più - si legge nella proposta -, ma noi ci incarichiamo di trasmettere alle nuove generazioni la pratesità, lo spirito di ironia che loro ci hanno insegnato nel corso degli anni. Lanciamo un forte appello all'amministrazione comunale per chiedere di dedicare una via a tre persone che hanno fatto un pezzo di storia della nostra città e che hanno indicato la via a molti di noi. Non sono passati dieci anni dalla loro scomparsa ma noi inizieremo anche una raccolta firme perché i grandi pratesi non vanno dimenticati".