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Pop Up Lab lascia in eredità sei attività: da loro parte il progetto per il centro commerciale naturale dentro le mura


Per effetto "traino" sono stati aperte anche cinque negozi nuovi extra progetto. L'assessore alle attività produttive Toccafondi: "Sono soddisfatta dei risultati ottenuti, oltre alla nascita di nuove attività abbiamo anche favorito una rete di collaborazione su cui si baserà il centro commerciale naturale"


Redazione


Ultimo giorno per il progetto Pop Up Lab; su diciannove negozi che hanno aderito, sei continueranno l'attività, anche se qualcuno si sposterà in altre strade.
Un’esperienza che darà vita a un centro naturale commerciale esteso a tutto il centro. “In via del Serraglio, Muzzi e di Vergaio – ha spiegato Daniela Toccafondi assessore alle attività produttive – abbiamo creato una vera e propria rete fra i commercianti nuovi  e quelli che da anni lavorano in queste strade. Un bilancio positivo che ci serve anche per lanciare questa nuova proposta, ora sentiremo le associazioni di categoria, per individuare il capofila. Convocheremo anche i vari consorzi che operano dentro le mura”. 
Un centro commerciale naturale vuol dire uniformità nelle iniziative e nelle proposte. “Un esempio per tutti – spiega Toccafondi – durante il periodo natalizio tutte le vie avranno le luminarie uguali, l’animazione in momenti particolari verrà concordata in modo uniforme. Sarà un solo soggetto formato da diverse entità”. Lunedì 5 febbraio è previsto il consueto incontro del tavolo delle attività produttive dove il sindaco Matteo Biffoni lancerà la proposta.
Intanto su diciannove commercianti, all' inizio erano in 21, che hanno aderito all’iniziativa di Pop Up Lab, sei confermano la propria disponibilità a restare nel centro, mentre uno ha acquistato un fondo in via del Serraglio. “Tra i tanti aspetti positivi – ha sottolineato l’assessore – sicuramente la decisione da parte dei proprietari di abbassare i canoni d’affitto, l’amministrazione faciliterà questo percorso facendo da mediazione fra commercianti e proprietari”.
L'ammnistrazione si aspettava il 10 per cento di rinnovo: " Invece – continua Toccafondi –abbiamo raddoppiato e quindi sono soddisfatta, inoltre almeno altre due attività sono in trattativa con i proprietari. Si è verificato anche un effetto indotto per cui un proprietario di un fondo  via Muzzi,dalla seconda metà di dicembre è  riuscito a riaffittarlo, a seguito della visibilità ottenuta". Effetto che si è concretizzato con altre quattro  aperture dopo la partenza del progetto.

Se per sei imprenditori l’esperienza di Pop Up Lab è stata positiva, per gli altri tredici non ci sono i presupposti per continuare: questa mattina 15 gennaio, comunque sono iniziati i lavori di smobilitazione dei fondi che torneranno ai legittimi proprietari. Qualche commerciante ha anche voluto salutare la propria clientela con un cartello di ringraziamento
Tra i motivi del mancato rinnovo, secondo Toccafondi, vanno conteggiati gli incassi non sempre all' altezza dele aspettative, il costo dell'affitto e la difficoltà a trovare il personale. 
Il progetto è stato finanziato dalla Regione Toscana nell’ambito delle attività per la sicurezza urbana.

alessandra agrati 
Edizioni locali: Prato
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