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Piove nella scuola Zipoli, i genitori contro il Comune: “Basta toppe, bisogna rifare il tetto”


In un'assemblea infuocata i genitori hanno richiesto all'assessore all'urbanistica Valerio Barberis di rifare completamente il tetto e non di procedere con piccoli rattoppi visto che sono stati stanziati 500mila euro per l'intervento.


Redazione


Basta toppe, vogliamo un tetto. I genitori della scuola media Zipoli in un’ infuocata assemblea che si è tenuta questo pomeriggio 21 marzo nell’aula magna della scuola, hanno messo alle strette l’assessore all’urbanistica Valerio Barberis chiedendogli conto dei 250 mila euro di fondi statali e degli altrettanti stanziati dal Comune per il rifacimento del tetto della scuola e della palestra, chiusa da tre settimane,  e soprattutto sul cantiere che, secondo l’amministrazione è in itinere ma per le famiglie non è mai stato realizzato visto che mancano cartelli e ponteggi.


L’assessore ha più volte ribadito che c’è un cambio di programma nella metodologia dei lavori: non più un rifacimento totale del tetto, ma piccoli interventi che alla fine dovrebbero portare comunque a eliminare il problema delle infiltrazioni. “Durante i lavori ci siamo accorti – ha spiegato – che i danni al tetto sono meno pesanti di quello che si era immaginato, così abbiamo deciso di procedere per piccoli lotti e non con un bando unico, in modo da essere più flessibili”. Secondo le stime 40 mila euro in meno di spese, ma per la scuola sono stati finanziati in totale 500 mila euro che non possono essere spostati ad altri progetti. “E’ la terza riunione che viene fatta – ha spiegato Mirko Lafranceschina presidente del consiglio d’istituto – e siamo sempre allo stesso punto: l’amministrazione comunale non può venirci a dire il 21 marzo che i lavori previsti non saranno fatti. Ci sentiamo presi in giro, inoltre non riusciamo avere una risposta su dove sono i 250 mila euro dello Stato e come verranno impegnati i fondi stanziati se i costi sono inferiori al previsto”. Arrabbiati gli altri genitori e gli insegnanti che denunciano un tetto colabrodo e temperature polari all’interno delle aule, oltre al cattivo odore che persiste nella sala mensa. “Insegno in questa scuola da 11 anni – spiega Luisa Risaliti – è una situazione cronica, ma quest’anno è stato tragico abbiamo fatto lezioni con cappello e cappotto eppure i termosifoni andavano al massimo”. Le mamme invece chiedono tempi certi e meno superficialità nella programmazione dei lavori . “Il primo bando – spiegano – che prevedeva i lavori durante l’estate è stato sbagliato e quindi non si sono potuti fare, ora per tutto l’inverno è piovuto all’interno della scuola: stiamo facendo firmare a tutti i genitori un documento in cui riteniamo l’istituto Gandhi direttamente responsabile se si dovesse verificare un incidente ai nostri figli imputabile alle cattive condizioni della struttura scolastica”. Condizioni che però secondo il dirigente scolastico Alessandro Giorni non giustificano la chiusura della scuola: “L’amministrazione sta cercando di risolvere i numerosi problemi di questo edificio, per ora non verrà comunque chiusa, anche perché non sarebbe una mia decisione ma del Prefetto e del sindaco”.

alessandra agrati 
Edizioni locali: Prato
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