Un quarantunenne e la sua compagna di 35 anni, entrambi cinesi, sono stati rinviati a giudizio per maltrattamenti sulla figlia di lui, una ragazza di 17 anni. I due furono arrestati a febbraio dello scorso anno dalla polizia dopo la denuncia della giovane che, confidandosi con gli insegnanti, fece emergere un quadro familiare fatto di botte e umiliazioni (leggi). Oggi, martedì 27 novembre, il giudice delle udienze preliminari del tribunale di Prato ha rinviato a giudizio la coppia: lui deve rispondere di maltrattamenti, lesioni aggravate e sequestro di persona, la “matrigna” solo di maltrattamenti. La diciassettenne, assistita dall'avvocato Barbara Mercuri, si è costituita parte civile.
Le indagini della Squadra mobile partirono dopo la segnalazione della scuola frequentata dalla ragazza che un giorno si presentò con un polso rotto e si sfogò rivelando i maltrattamenti e la vita difficile nella famiglia che il padre, dopo il divorzio dalla prima moglie e mamma della vittima, aveva costruito con la nuova compagna. Secondo la ricostruzione fornita dagli investigatori, la giovane era al centro di continue vessazioni.
Una versione dei fatti che gli imputati hanno sempre respinto con forza. Il 6 marzo 2019 si aprirà il processo.
Picchiata e umiliata, rinviati a giudizio il padre e la matrigna
La ragazzina si confidò con gli insegnanti e la coppia fu arrestata dalla polizia. Oggi l'udienza preliminare. L'uomo è accusato di maltrattamenti, lesioni aggravate e sequestro di persona, la donna solo di maltrattamenti. Il processo si aprirà a marzo 2019
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