28.02.2023 h 17:28 commenti

Pd, Biagioni cambia la segreteria e rilancia sull'unità del partito: "Il candidato sindaco lo decideremo tutti insieme"

All'indomani delle primarie che hanno sancito la vittoria della mozione Schlein, in via Carraia l'obiettivo è ricucire: "Non si mettono in discussione né i dirigenti del partito né i rappresentanti delle amministrazioni comunali e provinciali"
Pd, Biagioni cambia la segreteria e rilancia sull'unità del partito: "Il candidato sindaco lo decideremo tutti insieme"
"Costruire insieme il cambiamento attraverso più unità", con una segreteria nuova, senza etichette basate sulle scelte congressuali e creando una piattaforma programmatica frutto di un confronto aperto da cui emergerà anche la figura del prossimo candidato sindaco, senza preclusioni. E' la linea per il futuro dettata, stamani, 28 febbraio, dal segretario provinciale del Pd di Prato, Marco Biagioni. Nel momento di massimo potere conferitogli dalla netta vittoria al congresso nazionale e regionale, il leader dei Dem pratesi anziché tenere per sé lo scettro del comando cerca più condivisione rispetto al passato. "Non ho dubbi sul fatto che saremo tutti uniti. – afferma Biagioni – Dall'esito di questo congresso non registro un giudizio sugli amministratori della nostra provincia. E' stata una sfida, al di là delle opinioni diverse, contrassegnata da grande correttezza. Non si mettono in discussione né i dirigenti del partito né i rappresentanti delle amministrazioni comunali e provinciali. Ciascuno avrà il suo ruolo e le sue responsabilità in questo nuovo corso che dovrà praticare l'unità a partire dalle idee. I temi sono quelli che abbiamo messo al centro già nel congresso provinciale dello scorso anno e che ci hanno reso naturale la scelta della mozione Schlein: giustizia sociale, clima, diritti civili e sociali. In vista delle amministrative del 2024 in cui saranno chiamati al voto cinque comuni del pratese, lavoriamo a un programma condiviso anche rispetto a tutto il centrosinistra, non solo partiti ma anche associazioni e movimenti". Priorità assoluta al lavoro che tra un mese sarà oggetto degli Stati generali con un confronto con le parti sociali ed economiche attraverso delle tavole rotonde incentrate su sfruttamento, politiche attive, lavoro autonomo, inclusione, cooperative, formazione e sviluppo economico sostenibile. "E' da un anno che portiamo avanti questo lavoro – afferma Sandra Bolognesi, coordinatrice dei tavoli tematici – è un importante momento di elaborazione politica diffusa. Chi si candiderà dovrà confrontarsi con ciò che emergerà". Biagioni ribadisce quindi la sua idea di partito non appiattito sulle amministrazioni comunali: "Dobbiamo tornare a essere partito di governo perché abbiamo ottimi amministratori ma stare tra i conflitti. Un partito di lotta. Il caso Gegè è emblematico: da una parte i nostri amministratori ai tavoli di trattativa con l'azienda, dall'altra, in contemporanea, il partito fianco a fianco dei lavoratori per dimostrare che siamo con loro".
Sull'annunciato cambio di segreteria trapela poco o niente. Il criterio non sarà quello delle correnti ma "delle diverse sensibilità per creare più sinergia con uno schema nuovo. Meno tatticismo, più politica". Non dovrebbe trattarsi della semplice sostituzione di Francesco Bellandi che si è dimesso mesi fa per scelte lavorative. Dall'ammissione di Biagioni di "errori che riconoscono di aver aver fatto in questo anno e che voglio superare attraverso una conduzione maggiormente condivisa del partito", si intuisce la volontà di riequilibrare le componenti a favore dei bonacciniani.
E veniamo alla scelta del prossimo candidato sindaco di Prato. Prima del congresso il nome di Ilaria Bugetti era tra i papabili. La scelta, risultata perdente, della mozione di Bonaccini la penalizzerà? "Non faccio nomi perché al momento non ci sono – afferma Biagioni – ma comunque non ci saranno preclusioni in base alle scelte congressuali. Prima i temi, poi i nomi". Biagioni che si chiama fuori da questa competizione "il mio ruolo è questo. Oggi c'è bisogno di un Pd sempre più forte" e che sull'eventualità di un terzo mandato di Biffoni, se la legge lo permetterà, precisa: "Se il tema si proporrà ne discuteremo".
Quanto alle possibili alleanze il segretario provinciale non chiude la porta a nessuno: "In Vallata e a Carmignano governiamo con i partiti più a sinistra, a Prato e a Poggio con il Terzo polo. Il Pd è al centro di tutte le esperienze. Vogliamo continuare a mantenere questi rapporti già in atto, senza nessuna preclusione". Più forte il messaggio rivolto al Movimento 5 Stelle: "Se si dice progressista non può rifiutare il confronto con noi che siamo la vera forza progressista della città e del Paese. Noi siamo pronti. E' nell'ottica di creare un fronte ampio progressista di sintesi che possa davvero essere un'alternativa alla destra conservatrice che oggi governa il paese e che ambisce a governare anche le nostre città". E a proposito la prima sfida sarà Poggio a Caiano, chiamata al voto il 14 e 15 maggio. "Saremo al fianco del sindaco Puggelli e della sua squadra. – conclude Biagioni – per contrastare l'onda della destra".
ANCORA NUMERI DEL CONGRESSO.
Oltre al risultato provinciale, 59,34% a Schlein e 40,66% a Bonaccini, il Pd pratese ha presentato nuovi dati. Divisione per Comuni. Schlein ha vinto a Prato con il 57.02%, a Carmignano con il 70,66%, a Cantagallo con il 63.83%, a Montemurlo con il 53.95%, a Vaiano con il 68.53 e a Vernio con il 68.70%. Bonaccini ha vinto solo a Poggio con il 51,69%. Per la segreteria regionale invece il candidato di Elly Schlein. Emiliano Fossi ha vinto ovunque.
Stefano Nenciarini, responsabile dell'organizzazione del partito, ammette che l'affluenza (6.021) è più bassa rispetto al 2019 ma si registrano alcune note positive: "C'è stato un aumento dei giovani, degli stranieri e delle donne. Il fatto – prosegue Nenciarini – che il risultato delle primarie aperte ricalchi sostanzialmente quello della consultazione tra gli iscritti, significa che c'è una base organizzata forte, capace di orientare il voto. Quindi questa è la vittoria della base. Abbiamo notato tra gli elettori anche tanti che non hanno partecipato alle primarie del 2019".
ELETTI NELL'ASSEMBLEA NAZIONALE. Sono tre under trenta: Fulvio Barni e Marta Logli per la Schlein e Lorenzo Tinagli per Stefano Bonaccini
ELETTI NELL'ASSEMBLEA REGIONALE. Su 19 posti 11 sono della mozione di Schlein. Demetrio Berti, Sara Brogi, Giosuè Prestanti, Kaltichiscona Nedialka, Marco Saccardi, Ambra Giorgi, Cristian Morena, Matilde Rosati, Alessandro Gramigni, Rossella De Masi, Alberto Fanti. Gli otto della mozione Bonaccini: Francesco Puggelli, Federica Palanghi, Marco Sapia, Maria Lucarini, Andrea Dominijanni, Serena Tropepe, Giovanni Morganti, Cristina Sanzò.
(e.b.)
 

Data della notizia:  28.02.2023 h 17:28

 
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