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Un convegno per parlare delle pari opportunità e delle discriminazioni nel mondo del lavoro organizzato dalla Uil. Un momento di confronto per fare il punto della situazione in Toscana, ma
anche per trovare soluzioni: "Fuori dal mondo lavorativo – ha sottolineato Rodolfo Zanieri referente Uil per Prato – ci sono situazioni che ci preoccupano in quanto non controllabili. In modo particolare le donne cinesi e arabe, che incrociamo solo in occasione degli appuntamenti con i Caf, ma di cui non sappiamo nulla. Per questo abbiamo pensato di creare insieme a Cgil e Cisl un presidio territoriale nel macrolotto zero dove offrire servizi, ma anche cercare di instaurare un rapporto attraverso i mediatori culturali".
Il progetto sarà realizzato nei prossimi mesi e prevede anche incontri nelle scuole per educare le nuove generazioni alle pari opportunità.
Intanto i dati presentati parlano di un 20% di differenza salariale fra uomini e donne a parità di inquadramento lavorativo. "Sta cambiando anche la geografia delle violazioni delle pari opportunità: il 40% delle segnalazioni arrivate alla consigliera regionale riguardano la maternità, il 40 molestie verbali e il 20% mancato avanzamento di carriera. "In Toscana sono 3.000 le donne che dopo il primo figlio hanno deciso di smettere di lavorare per mancanza di servizi a supporto della famiglia. Per questo bisogna organizzare nidi su misura e non solo aziendale: penso alle donne che fanno i turni o a chi lavora nel commercio".
All' incontro ha partecipato anche l'assessore regionale Alessandra Nardini che ha ricordato l'impegno della giunta a sostenere le aziende che assumono donne oltre a quello previsto dalla legge 16 sulla cittadinanza di genere.
Sono intervenuti anche il sindaco di Prato Matteo Biffoni e gli assessori Benedetta Squittieri e Ilaria Santi insieme a Sonia Ostrica coordinatrice pari opportunità Uil e Paolo Fantappiè Segretario generale Uil Toscana.
Il progetto sarà realizzato nei prossimi mesi e prevede anche incontri nelle scuole per educare le nuove generazioni alle pari opportunità.
Intanto i dati presentati parlano di un 20% di differenza salariale fra uomini e donne a parità di inquadramento lavorativo. "Sta cambiando anche la geografia delle violazioni delle pari opportunità: il 40% delle segnalazioni arrivate alla consigliera regionale riguardano la maternità, il 40 molestie verbali e il 20% mancato avanzamento di carriera. "In Toscana sono 3.000 le donne che dopo il primo figlio hanno deciso di smettere di lavorare per mancanza di servizi a supporto della famiglia. Per questo bisogna organizzare nidi su misura e non solo aziendale: penso alle donne che fanno i turni o a chi lavora nel commercio".
All' incontro ha partecipato anche l'assessore regionale Alessandra Nardini che ha ricordato l'impegno della giunta a sostenere le aziende che assumono donne oltre a quello previsto dalla legge 16 sulla cittadinanza di genere.
Sono intervenuti anche il sindaco di Prato Matteo Biffoni e gli assessori Benedetta Squittieri e Ilaria Santi insieme a Sonia Ostrica coordinatrice pari opportunità Uil e Paolo Fantappiè Segretario generale Uil Toscana.
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