Categorie
Edizioni locali

Pagarono troppo le azioni di Peretola, la Corte dei Conti condanna gli ex vertici della Camera di Commercio


Sentenza dei giudici contabili per la vicenda dell'acquisto delle azioni di Adf tra il 2011 e il 2012. La Camera di Commercio sborsò più soldi di quanti ne spese Firenze per acquistare lo stesso numero di titoli. E pagò di più anche l'advisor. L'ex presidente Longo e il segretario generale Baroncelli condannati a risarcire le casse della Camera di Commercio con 125.295 euro


Redazione


Azioni di Adf pagate più del loro valore e a un prezzo maggiore rispetto a quello corrisposto dalla Camera di Commercio di Firenze. La Corte dei Conti ha condannato l'ex presidente della Camera di Commercio di Prato Carlo Longo e il segretario generale Catia Baroncelli a risarcire l'ente con 125.295 euro. Longo dovrà sborsare l'80 per cento della somma, il resto è a carico di Baroncelli. Condannati al pagamento “in via sussidiaria e in parti uguali” anche i componenti della Giunta in carica all'epoca dei fatti contestati: Alessandro Giacomelli, Marcello Gozzi, Giovanni Nenciarini, Gianluca Niccolai e Anselmo Potenza.
I fatti. Il 25 ottobre 2011 la Giunta camerale dispone un ulteriore investimento in Adf effettuando una stima dell'andamento del titolo negli ultimi 12-18 mesi e decide di acquisire, anche in forma progressiva in base alle opportunità del mercato, da un minimo di 80mila a un massimo di 200mila azioni. Viene anche stabilito che l'operazione non dovrà pesare sul bilancio per più di 2 milioni 200mila euro. Il prospetto analitico allegato alla delibera riporta un valore medio delle azioni di 11 euro e 59 centesimi. Il 4 novembre viene dato incarico ad un advisor di assistere la Camera di Commercio in questa operazione: spesa 44.770 euro. Il 28 novembre il presidente Carlo Longo procede ad un'offerta irrevocabile di acquisto di 92.750 azioni della società Adf alla Fondiaria Sai per un controvalore di 1.287.370 euro: 13,88 euro ad azione. Il giorno dopo Fondiaria accetta l'offerta e perfeziona la cessione. La notizia dell'acquisto comincia a circolare e non mancano le critiche anche perché la Camera di Commercio di Firenze offre e acquista da Fondiaria Sai lo stesso numero di azioni a 11 euro e 40 centesimi nello stesso giorno in cui la Camera di Commercio offre allo stesso soggetto 13,88. Non basta. L'advisor che affianca Prato è lo stesso che assiste la Camera di Commercio di Firenze e che riceve compensi diversi per fare, sostanzialmente, la stessa operazione: 44.770 euro incassati dalla Camera di Commercio di Prato, 24.200 da quella di Firenze. “Una significativa differenza di prezzo – si legge nelle carte della Corte dei Conti – nonostante l'oggetto della prestazione fosse identico come identico, alla fine, sarà il numero di azioni acquistate da entrambi gli enti camerali”. I giudici calcolano un danno erariale pari a 232.967 euro: 212.397 per lo scarto tra quanto pagato da Firenze e quanto pagato da Prato e 20.570 euro per lo scarto corrisposto all'advisor. Nelle loro mani finiscono anche le relazioni della guardia di finanza che includono “numerose e-mail che dimostrano chiaramente la volontà del presidente, del segretario generale” e dell'advisor “di fonire ogni valida giustificazione ad un'operazione finanziaria decisamente dannosa per le finanze della Camera di Commercio”. La ricostruzione che viene fatta indica che, ancor prima della consulenza dell'advisor, Fondiaria Sai aveva fissato il prezzo delle azioni a 12 euro e 64 e che la Camera di Commercio di Firenze, sulla base di una media del valore negli ultimi 12-18 mesi, aveva fissato un tetto massimo di acquisto pari a 11,40, “differentemente dalla stima fatta dalla Camera di Commercio di Prato pari a 13,88 ad azione, una discrasia tra le due proposte di acquisto – si legge nella sentenza della Corte dei Conti – tanto più imbarazzante se si tiene conto che verranno formulate nel medesimo giorno”. E mentre le critiche avanzano, per uscire dall'impaccio, l'ente tira fuori – anche su suggerimento dell'advisor – “una elaborazione fantasiosa della presenza di un terzo compratore intenzionato a inserirsi nella trattativa”. In una e-mail acquisita nel fascicolo di indagine, l'advisor scrive: “Mi viene da suggerire che la spiegazione vada ricercata nel vostro intervento di 'cavaliere bianco' che è intervenuto per sventare il tentativo di una terza parte non gradita di acquisire parte del pacchetto Fonsai che Firenze non riusciva a comprare: avete quindi sacrificato un po' il prezzo, pur di tenere fuori un soggetto non gradito”. Le difese hanno sostenuto la tesi di un patto tra i due enti camerali volto a mantenere la quota azionaria del 20 per cento come da previsione statutaria. Patto che ha danneggiato solo l'ente pratese.  


nt
Edizioni locali: Prato
logo_footer_notiziediprato
logo_footer_notiziediprato

Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)
©2024 Notizie di Prato - Tutti i diritti riservati
Powered by Rubidia